Conferenza stampa a quattro: il commissario europeo Dimitris Avramopoulos, a destra, e, da sinistra, il tedesco Ole Schroeder, lo svedese Morgan Johannson e la danese Inger Stojberg
Conferenza stampa a quattro: il commissario europeo Dimitris Avramopoulos, a destra, e, da sinistra, il tedesco Ole Schroeder, lo svedese Morgan Johannson e la danese Inger Stojberg (keystone)

"I controlli restano"

Minivertice sull'applicazione di Schengen - Germania, Svezia e Danimarca non recedono

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Il commissario europeo Dimitris Avramopoulos vede il bicchiere mezzo pieno affermando che "è stato concordato che Schengen deve essere salvaguardato" e che "le misure messe in atto siano mantenute lo stretto necessario prima del ritorno alla normalità", ma il minivertice di Bruxelles con i rappresentanti di Germania, Svezia e Danimarca non ha sbloccato la crisi che minaccia la libertà di spostamento nell'UE.

Controlli di identità su un torpedone, sul ponte che collega Danimarca e Svezia
Controlli di identità su un torpedone, sul ponte che collega Danimarca e Svezia (keystone)

I tre paesi (sui sei che hanno ripristinato i controlli ai propri confini) non intendono farsi carico della gran parte dell'afflusso di migranti, come è il caso ora, e hanno insistito sul rispetto delle regole comunitarie e degli accordi presi sui ricollocamenti, oltre che su una maggiore efficacia degli interventi alle frontiere esterne dell'UE, specie fra Grecia e Turchia. Il messaggio ai Ventisette è stato chiaro: fino a quando questo non avverrà, gli Stati andranno avanti da soli, ha ricordato l'inviato tedesco Ole Schroeder.

Nel 2015 la Germania ha fronteggiato 1,1 milioni di richieste d'asilo e gli arrivi proseguono al ritmo di 3'200 al giorno. La Svezia, invece, 115'000 solo negli ultimi 4 mesi, fra cui 26'000 minorenni non accompagnati.

pon/ANSA/AFP

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