Almeno 61 persone sono morte nelle ultime 24 ore nella Striscia di Gaza, secondo quanto riferito dalla Difesa civile locale. Solo questa mattina (domenica), un nuovo attacco israeliano ha provocato la morte di altre trenta persone, tra cui almeno sei bambini. Le bombe sono cadute su edifici residenziali e persino su un punto di distribuzione dell’acqua vicino al campo profughi di Nuseirat, nel centro dell’enclave. Sabato il bilancio era stato ancora più tragico: 110 morti in una sola giornata.
Nel frattempo a Doha, in Qatar, i negoziati per una tregua tra Israele e Hamas sono in stallo. Lo Stato ebraico accusa Hamas di ostacolare il dialogo, mentre il gruppo armato palestinese ribadisce che non ci potrà essere pace senza il ritiro delle forze israeliane dai territori occupati.
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Dall’inizio della guerra, il 7 ottobre 2023, sono morte oltre 58’000 persone. Chi non muore sotto le bombe rischia la vita per la mancanza di medicine, acqua potabile e cibo. Le scorte di carburante, ha avvertito l’ONU, hanno raggiunto un livello critico, aggravando ulteriormente una crisi umanitaria già insostenibile.
Sempre secondo le Nazioni Unite, nelle ultime sei settimane circa 800 persone sono morte mentre erano in attesa di ricevere cibo o aiuti umanitari. L’ONU punta il dito contro la Gaza Humanitarian Foundation, l’organizzazione incaricata da Israele di gestire la distribuzione degli aiuti nella Striscia, giudicata incapace di garantire la sicurezza dei civili.

Morire di fame
Alphaville 10.07.2025, 11:45
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