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Omicidio Lübcke, un arresto

È un estremista di destra l'indagato per l'assassinio del politico tedesco della CDU, favorevole all'accoglienza dei migranti

  • 17 giugno 2019, 09:01
  • 9 giugno 2023, 12:38

RG 07.00 del 17.06.19

RSI Mondo 17.06.2019, 08:37

  • ansa

Le autorità tedesche hanno arrestato un estremista di destra nell'ambito delle indagini sull'omicidio dell'amministratore della CDU del distretto di Kassel, Walter Lübcke, favorevole all'accoglienza dei migranti. L'omicidio del presidente del consiglio regionale della città, ucciso il 2 giugno, ha scosso la Germania.

L'indagato è un 45enne e proviene dagli ambienti dell'estrema destra, si legge su alcuni media, tra i quali la Frankfurter Allgemeine Zeitung e la Bild. "L'arresto è stato compiuto sulla base delle prove raccolte dal DNA e il sospetto è già comparso davanti a un magistrato della procura di Kassel".

L'omicidio

Walter Lübcke, 65 anni, una lunga militanza nel partito cristiano-democratico di Angela Merkel, fu trovato morto sul balcone della sua casa di Kassel, ucciso durante la notte con un colpo di pistola di piccolo calibro sparato da distanza ravvicinata. Arma che non è stata ritrovata e che ha quindi portato gli inquirenti ad escludere da subito l'ipotesi del suicidio.

I contrasti con il movimento di ultra-destra Pegida

Il movente non è stato finora ufficialmente ipotizzato ma Lübcke aveva guidato per 10 anni il dipartimento regionale di Kassel e da amministratore impegnato sul territorio aveva dovuto gestire la dislocazione dei migranti nei centri di accoglienza durante l'autunno del 2015, quando in Germania in pochi mesi arrivarono oltre 750'000 migranti, soprattutto rifugiati siriani, afghani e iracheni. Un periodo difficile, durante il quale Lübcke era entrato in rotta di collisione con il movimento di ultra-destra Pegida (Europei patrioti contro l'islamizzazione dell'Occidente).

Le contestazioni e le minacce di morte

I militanti di Pegida avevano contestato un suo comizio, in cui parlava dell'accoglienza e dell'aiuto al prossimo e dei più deboli, come i migranti e rifugiati, come di un valore fondamentale del Cristianesimo. "Chi non condivide questi valori - disse in quell'occasione - può lasciare questo Paese in ogni momento, se non è d'accordo. Questa è la libertà di ogni tedesco". Dopo questa affermazione Lübcke aveva ricevuto minacce di morte anonime.

ATS/ANSA/M.Ang.

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