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Padiglione svizzero, tangenti

La "cupola" di Expo 2015 a Milano voleva gestire anche gli appalti delle sedi "straniere"

  • 12 maggio 2014, 15:26
  • 6 giugno 2023, 18:13
Il cantiere di Expo 2015

Il cantiere di Expo 2015

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La "cupola" milanese, sulla quale stanno indagando i giudici italiani per le tangenti legate a Expo 2015, voleva gestire anche gli appalti relativi alla costruzione dei padiglioni esteri, tra i quali, quello della Svizzera. L'obbiettivo era far vincere le aziende "amiche". È quanto si legge nella ricostruzione dell'inchiesta realizzata da Angelo Mincuzzi per ilSole24Ore.com.

Gli uomini della Direzione Investigativa Antimafia (DIA) e della Guardia di Finanza hanno ripreso l'incontro avvenuto il 29 gennaio nella hall dell'hotel Michelangelo tra Angelo Paris, direttore generale di Expo, e l'ex funzionario del PCI Greganti. Nel corso del meeting Paris "evidenzia gare di possibile interesse al fine di favorire l'imprenditore sponsorizzato da Greganti".

"A nessuno piace che ci siano queste notizie. È comunque positivo che queste cose emergano: significa che il controllo funziona", ha commentato la consigliera federale Doris Leuthard a margine dell'incontro con il ministro dei trasporti italiano Maurizio Lupi.

M.Ang/Red. MM

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