La riforma costituzionale prevista per il Senato della Repubblica italiana è quasi cosa fatta. La Camera dei deputati ha approvato il progetto presentato dal premier Matteo Renzi che verte soprattutto sulla riduzione dei poteri ai senatori che d’ora in poi non saranno più eletti dal popolo come finora.
Il progetto è stato approvato da 357 deputati. I no (125) sono arrivati soprattutto dai ranghi dell’opposizione e da Forza Italia che, in un primo tempo, aveva sostenuto la riforma. Complice l’elzione di un candidato inviso a Berlusconi al Quirinale (Sergio Mattarella), l’ex cavaliere ha ordinato ai suoi di votare contro la riforma.
Oggi il Senato italiano ha poteri equiparabili a quelli della Camera in un bicameralismo perfetto ma i senatori sono eletti su base regionale e non nazionale. In futuro Palazzo Madama vedrà soli 100 membri (rispetto ai 315 odierni) eletti dai poteri locali e regionali. Una piccola parte di senatori sarà designata dal Capo dello Stato.
Il progetto dovrà ora tornare a Palazzo Madama per avviare l'iter della seconda lettura, come prescrive l'articolo 138 della Costituzione sulle modifiche della Carta
Red.MM/ATS/Swing
RG delle 18.30 del 10/03/2015; la corrispondenza da Roma di Claudio Bustaffa