"Una persona che ha cambiato la storia"

"Era molto alto e molto magro e parlava piano, quasi sussurrando": Peter Bergen, il giornalista che per primo intervistò Osama bin Laden nel 1997 e che dopo la sua uccisione ad Abbottabad ha avuto accesso ai suoi luoghi e ai suoi scritti, esordisce dalla sua prima impressione nel tracciare la figura del leader di al Qaida ed ispiratore degli attentati dell'11 settembre. "L'idea che ne ho adesso", prosegue, "è che bin Laden è una delle poche persone che ha cambiato il corso della storia, ha reindirizzato il corso della storia americana. E sono state molte le conseguenze degli attentati che hanno cambiato il Medio Oriente in molti aspetti. L'idea degli attacchi alle Torri Gemelle era stata sua, l'ha portata avanti anche di fronte a obiezioni interne ad al Qaida", spiega Bergen.

"Eppure bin Laden ha fallito. Voleva gli Stati Uniti fuori dal Medio Oriente e ha ottenuto il contrario. Non era un buon stratega e quello che sta accadendo oggi in Afghanistan non è frutto del suo disegno", afferma Bergen.

Bin Laden, prosegue il giornalista nel raccontare l'uomo dietro al leader terrorista, "era molto sicuro delle sue capacità e convinto che Dio fosse dalla sua parte. La religione fin da ragazzo aveva avuto un ruolo importantissimo. Il suo modello era Maometto, un capo, "ma bin Laden non era Maometto e non è riuscito nella missione che si era prefisso".