Almeno 67 persone sono morte giovedì nello Yemen, in seguito a due attentati che fanno seguito alla conquista, da parte degli Huti sciiti, della capitale Sanaa. Uno è avvenuto a un posto di controllo dell'esercito, nel sud del paese, mentre il più clamoroso è andato in scena nella capitale Sanaa, che ha provocato 43 morti e una settantina di feriti.
Le stragi sono avvenute poco dopo l'annuncio delle dimissioni da parte del primo ministro Ahmed Awad ben Mubarak , nominato solo martedì, che ha rimesso il mandato nelle mani del presidente Abd Rabbo Mansour Hadi, spiegando che la rinuncia ha "l'obiettivo di proteggere il Paese contro le divisioni". Un cedimento alla pressione del capo dei ribelli Abdel Malek al-Houthi, che aveva minacciato di organizzare una gigantesca manifestazione contro la nomina del neo premier.
Il paese ora è sempre più vicino alla guerra civile, nonostante gli sforzi dell'ONU e i tentativi del presidente Abd Rabbo Mansour Hadi.
M.Ang./ATS
RG 18.30 el 09.10.14 - La corrispondenza di Laura Silvia Battaglia