“Ho passato circa un anno all’interno del carcere minorile Filangieri. Sono molto felice che grazie a Eduardo De Filippo, che ha fatto ristrutturare il teatro, abbiamo avuto la possibilità di fare laboratori lì, di uscire dalle celle. È dura stare chiuso ventiquattr’ore al giorno”, racconta Vincenzo. È seduto sul palcoscenico del Teatro dedicato a De Filippo, senatore a vita che ne promosse la ristrutturazione nel 1985.
Nel 1809 per ordine di Murat un ex monastero viene riconvertito in centro di detenzione minorile. Siamo nel quartiere Montesanto, a Napoli. Il carcere resta in funzione per molti anni e una volta chiuso rimane a lungo in stato di abbandono. In disuso fino al settembre 2015 quando un gruppo di ragazzi occupa lo spazio e dà vita allo Scugnizzo Liberato.
La grande struttura viene lentamente rimessa a nuovo grazie all’aiuto della comunità. Gli spazi tornano vivi, dalle sbarre alle porte aperte. All’interno dello Scugnizzo Liberato si promuovono attività gratuite, laboratori aperti a tutti, ma con una grande attenzione rivolta ai giovani, ai ragazzi del quartiere e non solo, nel tentativo di strapparli alla strada e offrire competenze utili da spendere in un futuro lavorativo.
Vincenzo passa la mano sulle assi di legno che molti anni prima aveva calpestato: “Tornare da uomo libero per me è stata una rivincita sulla vita”.
Valerio Maggio