Svizzera

"Di sinistra? Quasi di centro"

Intervista a Vinzenz Wyss, docente universitario a Zurigo, sul reale posizionamento politico dei giornalisti

  • 18 dicembre 2017, 19:52
  • 8 giugno 2023, 14:12
Vinzenz Wyss, professore, insegna giornalismo presso l’Università di scienze applicate di Zurigo

Vinzenz Wyss, professore, insegna giornalismo presso l’Università di scienze applicate di Zurigo

  • srf

Ma è vero che i giornalisti, in particolare quelli della SSR sono in gran parte di sinistra? Un’affermazione che si sente – e si legge – piuttosto spesso e che viene smentita da una ricerca condotta nel 2016 dal professor Vinzenz Wyss, docente di giornalismo presso l’università di scienze applicate di Zurigo. Il tema è tornato ad emergere in queste settimane in relazione all’iniziativa denominata No Billag, che chiede l’abolizione del canone radiotelevisivo e quindi del servizio pubblico radiotelevisivo. E proprio da qui inizia la nostra intervista.

Professor Wyss, siamo ormai arrivati al giro di boa di questa lunga campagna sull'iniziativa No Billag, che entrerà nel vivo dopo la pausa natalizia. Dal suo punto di vista che tipo di dibattito c'è stato finora e cosa dobbiamo aspettarci nelle prossime settimane, prima del voto del 4 marzo?

"Ho l'impressione che con il passare del tempo aumentino le possibilità di informare nei dettagli, anche per evitare malintesi e persino errori di valutazione. La SSR è un'azienda molto complessa, e ci vuole tempo per spiegarla e anche per capire il ruolo dei media privati. In questo senso credo che la discussione verrà ora condotta in modo più concreto, rispetto agli scorsi mesi".

Lei insegna scienze della comunicazione e nel 2016 ha svolto un'indagine tra i giornalisti svizzeri, condotta in modo parallelo in altri 17 Paesi europei. Ai giornalisti del nostro Paese - in tutto 900 - avete posto parecchie domande sulla loro professione. Tra queste anche una domanda sul loro posizionamento politico. Che tipo di risultato ne è scaturito?

"La media dei giornalisti svizzeri raggiunge - nel nostro studio - il punteggio di 4,2, in una scala in cui lo zero significa estrema sinistra e il 10 l'estrema destra. 4,2 significa leggermente a sinistra e devo dire che questo risultato rispecchia quanto emerso anche negli altri Paesi europei. Non ci sono inoltre differenze significative tra il posizionamento dei giornalisti della SSR e quelli dei media privati. Ed è d'altronde così anche a livello internazionale, in Germania o in Austria, ad esempio"

Si sente però dire - o si legge - che i giornalisti della SSR sono in gran parte di sinistra. Il risultato della sua indagine dice invece che sono praticamente di centro

"Sì direi anch'io così, e per questo mi arrabbio un po' quando devo confrontarmi con lo stereotipo del giornalista di sinistra. 4,2 significa "quasi centro". Detto questo ciò che per me conta di più è la distribuzione tra destra e sinistra. Abbiamo un numero molto basso di giornalisti all'estrema sinistra e anche all'estrema destra. Il numero maggiore di giornalisti SSR si situa tra il centro destra e il centro sinistra, con una leggera preferenza per quest'ultimo posizionamento, a sinistra del centro. Un risultato che abbiamo riscontrato anche all'estero.

Professor Wyss lei ha condotto anche diversi studi sulla qualità dei media in Svzzera. Non si potrebbe pensare che il posizionamento a sinistra del centro possa in qualche modo influenzare il lavoro dei giornalisti, di quelli della SSR in particolare, che il loro orientamento politico possa cioè trapelare nei testi che scrivono.

"Occorre guardare il prodotto finale. E qui c'è un aspetto interessante da far notare. Nei canali SSR gli argomenti dell'UDC, ad esempio, non vengono trascurati nella realizzazione dei servizi giornalistici. In generale devo dire che non conosco nessun studio scientifico che in Svizzera provi che i giornalisti lascino intravedere il loro orientamento politico nel lavoro che fanno. Credo che in questo ambito ci sia ancora professionalità"

Roberto Porta

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