
Ucraina, intervista al capo dell'esercito svizzero
TG 20 di mercoledì 19.10.2022
Droni e robot come armi da guerra
Nuovi vantaggi bellici dall'intelligenza artificiale - Intervista al capo dell’esercito svizzero Thomas Süssli: “È un'evoluzione inarrestabile"
Per il capo dell'esercito, Thomas Süssli, il conflitto in Ucraina ci sta fornendo diversi insegnamenti. La guerra classica, con l'artiglieria e la fanteria -a suo parere- gioca ancora un ruolo. Sempre più importanti sono però le armi moderne, come i droni. Non solo per scopi di sorveglianza e ricognizione, ma anche per sferrare degli attacchi. "In una guerra si cerca sempre di avere un vantaggio rispetto all’avversario, per proteggersi meglio. Grazie alla tecnologia dei droni, alla robotica e all'intelligenza artificiale - ha detto Süssli - non è mai stato così facile ottenere questo vantaggio."
Per quanto riguarda la sicurezza del nostro Paese, Süssli rassicura. Finora la Svizzera non ha subito attacchi diretti, per esempio nel campo cyber. Rimanere vigili è però d'obbligo, non tanto per i sistemi militari svizzeri, che non rappresenterebbero obiettivi primari, ma per quelli civili, economici e amministrativi.
La sete di informazione è grande
A far discutere, ultimamente, è stata la pubblicazione, da parte del Dipartimento federale della difesa tramite il suo servizio di informazione militare, di un video su YouTube che spiegava al grande pubblico gli accadimenti, dal punto di vista militare, in Ucraina. Alcuni politici, soprattutto di sinistra, non hanno esitato a definirla un'operazione pubblicitaria, per giustificare - pure in Svizzera - maggiori spese a favore dell'esercito. Per Thomas Süssli lo scopo è un altro.
Questa iniziativa continuerà, ha spiegato Süssli, anche perché il primo video, ha detto, è stato consultato più di 80'000 volte.
Collaborazione con la NATO: aperti a diverse opzioni
Per quel che riguarda una maggior collaborazione con la NATO - richiesta a gran voce da alcuni, fortemente criticata da altri - Thomas Süssli ci spiega che le opzioni illustrate nel rapporto aggiuntivo a quello sulla politica di sicurezza sono in fase di approfondimento.
I campi d'azione potrebbero riguardare la formazione, l'innovazione, la sostenibilità delle forze armate. Esercitazioni comuni (a dipendenza dello scopo perseguito) non sono escluse, né in Svizzera, né all'estero.