Restrizioni da prorogare fino a marzo

Diverse società sportive ticinesi hanno deciso di introdurre l’obbligo della mascherina per i bambini. La misura che, fino ai 16 anni non è prevista dalle disposizioni della Confederazione, è stata adottata per allinearsi con quanto avviene nel mondo della scuola dove da lunedì va portata anche a ginnastica a partire dalla prima elementare o in risposta ad una indicazione dei comuni proprietari della palestre. Nel servizio del Quotidiano la testimonianza di alcuni giovanissimi cestistiti della SAM Massagno che hanno svolto il primo allenamento di minibasket con il volto coperto e le spiegazioni dei responsabili della scuola hockey del Lugano che invece non prevede la mascherina.

Il prossimo febbraio nella Svizzera italiana non si terrà nessuno dei principali carnevali. Mercoledì sera, dopo la Lingera, anche il comitato del Nebiopoli ha annunciato che l’edizione 2022 dei festeggiamenti non ci sarà. Per salvare il carnevale e i gruppi che lo animano, Chiasso lancial’invito a Bellinzona, Roveredo, Biasca, Tesserete e Locarno a discutere della possibilità di spostare i bagordi in un altro periodo dell’anno. In piazza centrale dal 25 al 27 febbraio prevista un’edizione light. Qualcosa più tradizionale, semplice e “senza tante pretese”.

Le persone risultate positive al Covid potranno uscire dall’isolamento dopo 5 giorni senza fare un test: questa misura voluta dal Consiglio federale preoccupa alcuni esperti, tra cui il dottor Andreas Cerny, specialista in malattie infettive, secondo cui si tratta di una scelta “rischiosa” che potrebbe portare a un’ulteriore diffusione del virus tra la popolazione.

Intervista al nuovo presidente della Confederazione, Ignazio Cassis, sulla gestione della pandemia che, in relazione alla riduzione della durata dell’isolamento e delle quarantene, alla RSI parla di rischio calcolato.

Il comitato della Società Lingera che finora aveva tentato di salvare l’edizione 2022 del carnevale di Roveredo, ha deciso a sua volta di gettare la spugna: visto il perdurare della situazione pandemica ha annullato in maniera definitiva i bagordi che erano previsti dal 16 al 20 febbraio. Tuttavia, si legge in un comunicato diramato mercoledì sera, sta valutando la possibilità di organizzare un evento all’aperto per festeggiare il 60esimo della società che ricorre quest’anno. Ulteriori dettagli saranno resi noti nelle prossime settimane.

“Anche se Omicron provoca una malattia meno grave di Delta, rimane un virus pericoloso, in particolare per coloro che non sono vaccinati”. Lo ha sottolineato il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) Tedros Adhanom Ghebreyesus nel briefing sulla pandemia a Ginevra.

Ricordando che “l’enorme picco di infezioni” nel mondo “è guidato da Omicron, che sta rapidamente sostituendo Delta in quasi tutti i Paesi”. E “la scorsa settimana più di 15 milioni di nuovi casi di Covid sono stati segnalati in tutto il mondo, di gran lunga il maggior numero di casi segnalati in una sola settimana”.

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PLR, Verdi Liberali e Alleanza del Centro accolgono con favore la riduzione della durata dell’isolamento e della quarantena a cinque giorni decisa oggi dal Consiglio federale.

Molto dura invece la reazione dei Verdi: il loro presidente Balthasar Glättli ha accusato il governo di rassegnarsi ad accettare vittime sulla via della fase endemica. Via twitter Glättli ha parlato di una strategia ad alto rischio in termini di morti, malattie con conseguenze a lungo termine e un sovraccarico su infrastrutture e personale sanitario.

L’Unione svizzera delle arti e mestieri (USAM) è contraria alla proroga fino a fine marzo dell’obbligo di telelavoro, inizialmente fissato fino al prossimo 24 gennaio, inviata oggi in consultazione dal Consiglio federale. La decisione del governo di ridurre a cinque giorni il periodo di isolamento e di quarantena è invece accolta favorevolmente.

Stando all’associazione che difende gli interessi delle piccole e medie imprese, l’obbligo di lavorare a casa è inapplicabile in molti settori. Coloro che possono introdurlo lo hanno già fatto quando il telelavoro era solo una raccomandazione, sostiene l’USAM in un comunicato.

La riduzione dell’isolamento e della quarantena, in vigore già a partire da domani, è invece giudicata positivamente dall’associazione: tuttavia, l’USAM si chiede perché la quarantena sia solo abbreviata e non semplicemente rimossa. A loro avviso “si deve fare tutto il possibile affinché l’economia possa lavorare il più liberamente possibile e quindi riprendersi dalle conseguenze della pandemia”.

Dopo l’accorciamento a cinque giorni della quarantena per chi è entrato in contatto con una persona positiva al coronavirus, l’Unione svizzera degli imprenditori (USI) chiede ulteriori allentamenti. Persone senza sintomi non dovrebbero più mettersi del tutto in quarantena.

La decisione odierna del Consiglio federale riguardo alla quarantena e all’isolamento viene accolta favorevolmente, ha affermato nei confronti dell’agenzia Keystone-ATS il presidente dell’USI Valentin Vogt. A causa dell’elevato numero di contagi bisogna comunque tener conto dell’esistenza di una grande cifra di casi non censiti - ha aggiunto - pertanto sarebbe sensato discutere dell’abolizione della quarantena per le persone senza sintomi.

Per quanto concerne l’obbligo del lavoro da casa - oggi il governo ha posto in consultazione un’estensione fino a fine marzo - l’associazione era dell’avviso che la misura fosse inutile già nel momento in cui è stata reintrodotta, ha sottolineato Vogt. Laddove è possibile viene infatti già attuata volontariamente dalle aziende.

I cantoni sostengono la riduzione del periodo di quarantena e di isolamento, entrambi fissati a cinque giorni, annunciata oggi dal Consiglio federale. Sebbene non ci sia stata alcuna consultazione, molti rappresentanti cantonali si sono espressi a favore di un tale adeguamento.

Il periodo di incubazione più breve e l’alta contagiosità della variante Omicron hanno reso la decisione dell’Esecutivo “comprensibile”, indica oggi in un comunicato la Conferenza delle direttrici e dei direttori cantonali della sanità (CDS).

In merito a quarantene e isolamenti, i cantoni hanno ora tempo fino a lunedì per valutare eventuali deroghe. Per gli altri temi inviati in consultazione la CDS cita in particolare la strategia di test e la proroga delle attuali misure oltre il 24 gennaio. I vertici della Conferenza si dicono a favore di tale estensioni.

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Il vicecapo dell’area medica dell’EOC Mattia Lepori molto critico con quanto deciso dal Consiglio federale. Da un lato si dice che la situazione è critica, afferma, ma dall’altro non si adottano provvedimenti

“Secondo noi è corretto e giusto. Soprattutto la riduzione degli isolamenti: è quello che noi abbiamo richiesto al Consiglio federale”. Così il consigliere di Stato grigionese Marcus Caduff ha commentato alla RSI le ultime decisioni prese dal Governo sul fronte della lotta alla pandemia. Circa l’ipotesi di un’abolizione totale della quarantena, Caduff ha aggiunto che per l’Esecutivo retico “è qualcosa che può esaminare”, a condizione però che “la gente che ha avuto contatti con persone positive porti dappertutto e coerentemente le mascherine, mantenga le distanze” di sicurezza e via dicendo. Attualmente , ha sottolineato il ministro cantonale, ci sono nei Grigioni 10’000 persone sottoposte a isolamento o quarantena e “tante aziende sono chiuse perché il personale, i lavoratori mancano”.

Il presidente del governo ticinese Manuele Bertoli ha commentato le decisioni di Berna affermando che “le decisioni tengono conto di due elementi conflittuali: da un lato la prudenza nel tener separati chi si infetta o chi ha contatti, dall’altra la necessità di non fermare tutto. È quindi difficile stabilire il limito giusto, si tratta sempre di una decisione arbitraria”.

Sugli oneri maggiori per i cantoni e per i sistemi ospedalieri, Bertoli ha spiegato che “lo sapremo solo dopo, quando potremo guardarci indietro. Tante previsioni molto cupe in passato non si sono realizzati e, anche se non dobbiamo ignorarle, ma al contempo non possiamo neanche esagerare prendendo misure troppo prudenziali, altrimenti non verrebbero capite”.

Infine sulla situazione nelle scuole: “Non ho dati che indicano situazioni anomale o particolarmente difficili, ma la scuola è ripresa solo lunedì e dobbiamo continuare a monitorare la situazione”.

Durate ridotte da subito dal Consiglio federale. In consultazione, la proroga delle misure fino al 31 marzo e la validità dei certificati Covid limitata a 9 mesi

Nuove misure nell’attuale situazione sarebbero inutili o è troppo tardi per adottarle? Questa la domanda rivolta a Ignazio Cassis, secondo il quale “visto che l’obiettivo è quello di avere una sufficiente capacità ospedaliera” e che questa è attualmente garantita “nuove restrizioni della libertà non sarebbero proporzionali”.

“Siamo nel mezzo di una quinta ondata, con una variante molta contagiosa. Il Consiglio federale ritiene che prima o poi entreremo tutti in contatto con il virus”, sottolinea Alain Berset, sottolineando come la vaccinazione resti a questo punto fondamentale per evitare un decorso grave. Cosa accadrà con Omicron “lo vedremo nelle prossime settimane”, se ci condurrà o meno fuori dalla pandemia verso una situazione endemica.

Il Consiglio federale ha deciso di mettere in consultazione un accorciamento della durata del certificato Covid da 365 a 270 giorni, ovvero da un anno a nove mesi. In questo modo si garantisce che il certificato di vaccinazione continui ad essere riconosciuto dall’UE. La misura, anch’essa inviata in consultazione, entrerebbe in vigore il 1° febbraio.

Alain Berset illustra le sfide da affrontare, non da ultimo quelle per gli ospedali, che si trovano confrontati a pazienti ricoverati per altri motivi ma che risultano positivi al test e quindi vanno isolati e trattati (con grande dispendio di forze) alla stregua dei pazienti Covid

Anche se le ospedalizzazioni in terapia intensiva sono leggermente calate negli ultimi giorni, la situazione pandemica viene ancora considerata critica. Come annuncia Ignazio Cassis, il Governo ha però deciso di non prendere nuovi provvedimenti. Viene tuttavia messa in consultazione fino a lunedì una proroga delle misure adottate a metà dicembre e in scadenza il 24 gennaio.

Queste prevedono il regime “2G”, l’obbligo della mascherina negli spazi chiusi, tranne che per consumare nei bar e ristoranti (ma solo stando seduti). Qualora non fosse possibile (per esempio per le corali o nelle discoteche) viene richiesto il cosiddetto “2G+”. Il telelavoro rimane obbligatorio e le riunioni private con non vaccinati o non guariti restano limitate a 10 persone.

Da domani, giovedì, l’isolamento per chi è positivo al coronavirus sarà ridotto da 10 a 5 giorni a condizione di non avere sintomi da almeno 2 giorni. Anche la quarantena - per chi è stato in contatto con un positivo - viene ridotta a cinque giorni. La quarantena sarà inoltre limitata alle persone che vivono nella stessa economia domestica della persona contagiata, o che hanno avuto contatti regolari e ravvicinati con chi è risultato positivo al test. Sono invece esentate le persone che hanno ricevuto l’ultima dose di vaccino o sono guarite da meno di quattro mesi. Anche in questo caso – come per gli isolamenti - i cantoni possono anche concedere eccezioni. Con la variante Omicron, l’intervallo di tempo tra infezione e trasmissione del virus si è ridotto, e questa è la spiegazione scientifica della misura. C’è poi quella economica: nei servizi e nelle imprese manca sempre più personale.

È iniziata la conferenza stampa del Consiglio federale. Presente insieme ad Alain Berset anche Ignazio Cassis, che per la prima volta ha diretto la seduta in quanto presidente della Confederazione

Si sono registrati in Svizzera nelle ultime 24 ore 32’881 nuovi casi di Covid-19, secondo le cifre diffuse dall’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP). Lo scorso mercoledì le infezioni erano state 32’239. Si sono accertati 36 altri decessi e 249 persone sono state ricoverate in ospedale. Dall’inizio della pandemia 1’604’278 casi sono stati confermati in laboratorio su un totale di 15’627’851 test. Complessivamente si contano 12’085 decessi e il numero di persone in ospedale si attesta a 40’871. La variante Omicron rappresenta il 76,7% dei casi, la Delta il 23,3%.

Il 05.01 in Svizzera erano costretta a casa 118’508 persone tra isolamento e quarantena. Una settimana dopo (dato odierno) sono 218’589: in 7 giorni l’aumento è stato dell’85% (+ 100’081).

Il Consiglio federale comunicherà la misure adottate oggi alle 13.45 in conferenza stampa a Berna. Diretta su RSI La2 e streaming su Facebook RSINews e su RSI.ch a partire dalle 13.35

Le autorità austriache hanno registrato un nuovo primato di infezioni giornaliere, 17’000. Il dato corrisponde quasi al doppio di quello della settimana scorsa. La situazione ospedaliera, tuttavia, rimane stabile:

L’anticorpo monoclonale bebtelovimab, sviluppato da AbCellera ed Eli Lilly, neutralizza efficacemente la variante Omicron e le altre varianti del virus SARS-CoV-2. È quanto emerge da uno studio pubblicato in pre print su bioRxiv e pubblicato in linea sul sito dell’agenzia di stampa Reuters.

Lilly ha fatto sapere che “sta lavorando con la Fda (Food and Drug Administration, l’agenzia federale statunitense per la sicurezza dei farmaci) per rendere disponibile bebtelovimab con un’autorizzazione all’uso di emergenza”. Bebtelovimab, attualmente in fase 2 di sperimentazione clinica, agisce contro una parte del virus che non è interessata da quelle mutazioni che hanno ridotto l’efficacia del vaccino. Nei test di laboratorio è stata verificata la sua efficacia contro le principali varianti emerse fino a oggi (tra le altre, Alfa, Beta, Delta e Omicron) confermando la sua capacità di neutralizzare tutte le versioni del virus.

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L’organizzazione dell’ONU ritiene che il coronavirus non è ancora una malattia con cui si dovrà coesistere, ma ricorda che “non è un’influenza”

Grazie all’obbligo di mascherina, per i giovani che non hanno ancora l’età per acquistarli è diventato ancora più facile procurarsi alcol e tabacco. Lo hanno dimostrato i test svolti nel 2021 dalla polizia comunale di Zurigo. I 14-17enni usati per gli esperimenti hanno avuto successo in quasi un caso su due, dato in netto aumento rispetto agli analoghi controlli realizzati negli anni prima della pandemia. La raccomandazione ai dipendenti dei negozi è quindi molto chiara: in caso di minimo dubbio, bisogna chiedere all’acquirente di mostrare un documento.

Nonostante la crisi del coronavirus i fallimenti aziendali sono cresciuti solo di poco in Svizzera nel 2021 e sono addirittura calati in Ticino: lo indicano i dati pubblicati mercoledì dalla società di informazioni economiche Dun & Bradstreet (D&B), che vede negli aiuti statali anti-Covid anche un sostegno a imprese non più competitive. Le ditte che hanno dovuto chiudere per insolvenza sono state 3946 a livello elvetico, il 4% in più del 2020. Il Ticino si muove però in contro tendenza, facendo segnare -17% (a 269), mentre i Grigioni (+17% a 49) mostrano una progressione più forte della media nazionale.

Il coronavirus non è ancora endemico, secondo l’epidemiologa dell’Organizzazione mondiale della sanità Maria Van Kerkhove, che contraddice l’ipotesi secondo la quale la nuova variante Omicron è leggera. Meno pericolosa di Delta, ma “non si tratta di un’influenza” con cui si possa semplicemente coabitare, secondo l’esperta, la cui tesi si oppone quindi anche alle proposte politiche avanzate dai Governi di Spagna e Regno Unito. Numeri alla mano Van Kerkhove ricorda che i contagi sono aumentati la scorsa settimana del 60% nel mondo e i decessi del 3%.

Altre tre persone sono morte di Covid-19 nelle ultime 24 ore in Ticino, portando a 1’070 decessi il bilancio della pandemia. L’Ufficio del medico cantonale ha registrato 1’548 nuovi contagi. Erano 1’549 ieri, mentre una settimana fa era stato toccato il primato assoluto di 2’021.

Scende da 178 a 168 il numero dei pazienti in ospedale, da 16 a 14 quello delle persone in cure intense.

Nelle case anziani l’ADICASI segnala 12 contagi, per un totale di 62 casi attivi suddivisi in 14 delle 68 strutture presenti sul territorio cantonale. Tre residenti sono guariti dalla malattia, nessuno è morto. La quasi totalità dei positivi è vaccinata, tutti sono asintomatici o soffrono di leggeri sintomi.

Il Governo grigionese ha deciso che tutte le persone domiciliate nel cantone che dispongono di un diploma di infermiere, ma che attualmente non svolgono la professione appresa, sono tenute ad annunciarsi e registrarsi senza indugio. Questo perché ci si attende che la forte ondata di contagi in atto possa portare il sistema sanitario ai propri limiti. A tale scopo è stato attivato un modulo online.

Le professioni in questione sono:

• operatore/trice sociosanitario/a AFC

• certificato di capacità in cure infermieristiche pratiche della CRS

• infermiere/a diplomato/a DL I

• diploma: infermiere/a CIG/CCA/IMP/PSI

• infermiere/a in cure infermieristico-sanitarie DL II

• infermiere/a diplomato/a SSS

• PHD Nursing Science

• Master of Science in Nursing (MSN)

• Master of Science in cure infermieristiche (MScN) SUP

• infermiere/a diplomato/a SUP (Bachelor of Science in Nursing [BScN])

Il Québec, provincia canadese fortemente colpita dall’ondata di Omicron, ha deciso di tassare chi rifiuta il vaccino.

“Stiamo lavorando a un contributo sanitario per tutti gli adulti che rifiutano di essere vaccinati perché rappresentano un onere finanziario per la collettività”, ha spiegato il primo ministro François Legault.

Il politico è convinto che il 10% della popolazione non vaccinata non dovrebbe “danneggiare” il restante 90%. “Capisco e anch’io provo questo malcontento nei confronti della minoranza non vaccinata che intasa i nostri ospedali”, ha aggiunto, spiegando che metà delle cure intense è occupata da queste persone.

C’è attesa intanto per le decisioni che il Consiglio federale prenderà nella sua prima seduta in presenza di questo 2022, con Ignazio Cassis presidente a dirigere i lavori. Fra le opzioni ritenute più probabili c’è una riduzione della durata della quarantena, che potrebbe passare a 5 giorni.

Una conferenza stampa è attesa nel corso del pomeriggio, sarà trasmessa in diretta su RSI La2 e in streaming su Facebook RSINews e rsi.ch

Tornano a salire i contagi nel canton Grigioni, come il Ticino fra i più colpiti in questa fase dall’ondata di infezioni causata dalla variante Omicron. Mercoledì ne sono stati annunciati 1’214 in 24 ore, dato che eguaglia quello di venerdì scorso ed è secondo solo a quello del 6 gennaio.

Le persone in isolamento aumentano così a 8’551, quelle in quarantena sono invece 1’602. Non ci sono stati morti.

Negli ospedali la situazione è stabile, con 32 pazienti complessivi (+1) di cui 8 in cure intense. Di questi, 7 (-1) sono sottoposti a respirazione artificiale. La regione Maloja, con 218 nuovi casi su 18’000 abitanti, è la più toccata. Uno su 12 è attualmente positivo.