Il Tribunale amministrativo grigionese ha parzialmente accolto il ricorso interposto dal WWF contro la decisione di abbattere due giovani lupi del branco del Calanda, adottata il 21 dicembre del 2015 dal Dipartimento retico delle costruzioni, dei trasporti e delle foreste in accordo con le autorità sangallesi e con l'approvazione dell'Ufficio federale dell'ambiente. La corte ha confermato in linea di principio l'ammissibilità della decisione di uccidere gli animali, per il loro atteggiamento sempre meno schivo nei confronti delle persone, ma ha pure rilevato come Coira non abbia saputo spiegare perché non siano state adottate in precedenza misure più moderate, quali il monitoraggio e la dissuasione. Ne risulta che l'abbattimento violava il principio della proporzionalità.
L'autorizzazione, come noto, era valida fino alla fine di marzo ed era rimasta inutilizzata. Il tribunale ha ritenuto di doversi comunque pronunciare: è infatti verosimile che ne siano concesse altre, parimenti impugnabili. Anche in quei casi, non sarebbe garantita la possibilità di una sentenza prima dello scadere del permesso. La sentenza del 6 giugno, quindi, deve fare chiarezza anche per il futuro.
pon