Ticino e Grigioni

Cadei: le prime cifre

Un centinaio le auto vendute dal gruppo multimarche senza segnalare l’immatricolazione all’estero. Il totale potrebbe salire a 1'500

  • 3 febbraio 2020, 19:05
  • 9 giugno 2023, 21:44

CSI 18.00 del 03.02.20: il servizio di Francesco Lepori

RSI Info 03.02.2020, 19:05

  • ©Ti-Press/Pablo Gianinazzi
Di: Francesco Lepori

Dall'inchiesta avviata sul gruppo multimarche Cadei trapelano le prime cifre. Secondo le verifiche effettuate finora, sono 103 le automobili di importazione di cui non era stata segnalata l’immatricolazione all’estero. E il numero è destinato a salire. Tanto che gli inquirenti stimano un totale di 1'500 vetture.

Il garage – sostiene la procuratrice pubblica Raffaella Rigamonti – ha taciuto l’informazione alla Sezione della circolazione, ingannando i propri clienti sul deprezzamento del veicolo, sui controlli di sicurezza e sulla scadenza della garanzia di fabbrica. Di qui le accuse ipotizzate, a cominciare dalla truffa per mestiere.

Quattro, come noto, le persone arrestate. Si tratta del titolare del gruppo, dei suoi due figli e di una dipendente. Dietro le sbarre – ha stabilito la giudice Ursula Züblin – dovranno rimanere almeno un mese.

Loro però si professano innocenti: "Nessuna rilevanza penale. È una questione di natura civilistica - ribadiscono i legali del proprietario, Yasar Ravi e Luisa Polli -. L’immatricolazione in Svizzera non costituiva l’aspetto determinante. Fondamentale era il prezzo. Un prezzo inferiore a quello usuale, da cui si poteva tranquillamente desumere che le auto, pur essendo nuove, fossero già state registrate in precedenza".

Anche l’impiegata finita in manette (difesa da Andrea Cantaluppi) respinge ogni addebito, così come la figlia del 62enne: "La donna – spiega l’avvocato Giuseppe Gianella – svolgeva un lavoro marginale, che oltretutto veniva sottoposto al controllo dei colleghi". Stesso discorso per l’altro figlio del titolare: "Concordiamo nel ritenere che sia un problema di diritto civile - commenta l’avvocato Mattia Cogliati -. Il mio assistito sta collaborando con la procura".

Chi ritiene di essere stato danneggiato può contattare dal lunedì al venerdì e fino al 7 febbraio il numero 0840 117 112.

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