Ticino e Grigioni

Caffè, versioni a confronto

La difesa dei quattro giornalisti chiede il proscioglimento. Il legale della clinica Sant’Anna parla di "Accanimento giornalistico"

  • 26 aprile 2018, 20:16
  • 8 giugno 2023, 19:04
La sentenza giungerà la settimana prossima

La sentenza giungerà la settimana prossima

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Proscioglimento degli imputati: è la richiesta dell’avvocato Luca Allidi, difensore dei quattro giornalisti del Caffè a processo oggi, giovedì, davanti alla Pretura penale di Bellinzona. Sono accusati di ripetuta diffamazione (il direttore del domenicale, Lillo Alaimo, anche di infrazione alla legge federale sulla concorrenza sleale) per una serie di articoli pubblicati in relazione alla vicenda che coinvolse Piercarlo Rey, il chirurgo che nel 2014, presso la clinica Sant’Anna di Sorengo, asporto i seni alla paziente sbagliata.

Secondo il legale, il settimanale non ha diffuso notizie false: “Indagare e riferire sulle cause di un fenomeno è il dovere dei giornalisti, così come la tutela delle fonti. Pensare il contrario è un attacco alla libertà di stampa”, ha affermato in aula.

“Accanimento giornalistico”

Secondo l’avvocato Edy Salmina, rappresentante della Sant’Anna, il fatto di aver pubblicato oltre quaranta articoli sull’arco di tre mesi è invece sufficiente per parlare di diffamazione. Per quanto riguarda la mastectomia effettuata per errore, la responsabilità è da attribuire unicamente al medico, ha affermato Salmina. Si è trattato di accanimento giornalistico, ha aggiunto.

Nel suo decreto d’accusa, il procuratore pubblico Antonio Perugini (oggi non presente in aula) ha proposto una pena pecuniaria sospesa di 60 aliquote nei confronti del direttore Lillo Alaimo e di 30 aliquote, sempre sospese, nei confronti dei suoi tre colleghi. Gli imputati si sono opposti al decreto e per questo si è andati a processo.

Il giudice Siro Quadri pronuncerà la sentenza venerdì 4 maggio.

CSI/ludoC

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