Ticino e Grigioni

Il Ticino a Idomeni

Barbara e Lisa raccontano cosa vuol dire partire alla volta di una tendopoli che ospita 12'000 migranti

  • 14 maggio 2016, 20:14
  • 7 giugno 2023, 19:57

Ci vuole poco per fare tantissimo - di Camilla Luzzani

RSI 14.05.2016, 08:00

"Parto perché ci credo davvero e sono convinta che se ognuno provasse a fare qualcosa per gli altri il mondo sarebbe diverso; sarebbe un mondo dove io vorrei vedere crescere mia figlia". A parlare è Barbara Ferrari, mamma da poco più di un anno e infermiera all'ospedale di Mendrisio, incontrata con Lisa Bosia Mirra, presidente dell'associazione Firdaus, in un ristorante di Chiasso. Due donne che ci hanno raccontato il loro progetto: portare a Idomeni - il campo profughi al confine greco-macedone in cui sono bloccati più di 12'000 migranti - un po' di solidarietà ticinese. Il 13 maggio, Barbara e Lisa, sono partite con altri 4 volontari alla volta della Grecia. Al loro ritorno è prevista la partenza di una seconda spedizione.

Un viaggio che porta con sé timori e incertezze, ma che entrambe non vedevano l'ora di fare: "Ho paura di non riuscire ad accettare ciò che vedrò, ma ho ancora più paura di guardare alla TV quello che succede senza fare nulla", spiega Barbara.

Arrivati sul posto i giovani ticinesi verranno supportati dai volontari di MAM Beyond Borders, un'associazione italiana con cui collaborano. "Oltre ai soldi raccolti in queste settimane, porteremo un messaggio: c'è qualcuno che sta pensando a voi e che è dalla vostra parte. Non siete soli", si legge in uno dei post che Barbara ha voluto condividere sui social prima di lanciarsi nella sua avventura.

La storia di Barbara, di Lisa e dei loro compagni è solo all'inizio... hanno infatti promesso di raccontarci la loro esperienza, una volta tornati a casa!

Camilla Luzzani

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