Ticino e Grigioni

Perdere il lavoro, cercarne un altro

Nuove procedure per le persone in difficoltà tra formazione, misure di sostegno e percorsi personalizzati

  • 6 dicembre 2018, 19:01
  • 9 giugno 2023, 04:10

CSI 18.00 del 06.12.18 Il servizio di Daniela Giannini

RSI Ticino e Grigioni 06.12.2018, 18:02

  • Ti-Press

Il percorso per chi perde il lavoro è fatto non solo di indennità di disoccupazione ma anche di corsi di formazione e, più recentemente, di misure di sostegno individuale. Per la sezione del lavoro, del Dipartimento delle finanze e dell'economia (DFE), è una priorità riportare la persona al centro di tutte le misure messe in atto. E di questo si è parlato giovedì mattina a Besso, alla Fondazione Integrazione per tutti (IPT).

Negli anni sono cresciuti i servizi che collaborano con la sezione del lavoro e gli uffici regionali di collocamento, per offrire - a persone in difficoltà - un percorso personalizzato. Anche perché, spesso, chi si trova da tempo senza lavoro, può accumulare una serie di emozioni negative (che vanno dalla rabbia, alla frustrazione, all'insicurezza). La Fondazione integrazione per tutti, presente con 26 uffici su tutto il territorio nazionale, in Ticino segue annualmente - con moduli di 6 mesi - circa 350 persone.

"Sappiamo che il lavoro fa parte della nostra identità. E' per questo che c'è tutta una fase preparatoria - sia in individuale con il proprio consulente di riferimento sia durante i moduli di formazione - dove abbiamo anche una psicologa del lavoro, che lavora per far emergere le risorse, gestire e far accettare una situazione particolare per poi guardare avanti", spiega la direttrice della Fondazione, Debora Banchini Fersini.

Il tasso di ricollocamento all'IPT di Lugano, è del 49,7%. Certo oltre a rafforzare la determinazione di chi cerca lavoro, vi è anche la necessità di aziende che si mettano a disposizione per garantire colloqui di lavoro e stage.

"I nostri strumenti ci permettono di farlo. Penso anche soltanto all'obbligo di annuncio dei posti vacanti; ci garantisce un canale preferenziale di comunicazione con le aziende, che cerchiamo di sfruttare al massimo per dare alle persone in cerca di impiego opportunità di lavoro nel nostro Cantone", sottolinea Claudia Sassi, caposezione del lavoro al DFE.

E i dati riferiscono di un migliaio di posti vacanti segnalati dalle aziende: di cui la metà in seguito alla nuova procedura.

CSI/Daniela Giannini/M. Ang.

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