Continuerà domani, giovedì, alle Assise criminali a Lugano, il processo alla giovane coppia di Losone accusata di aver gestito un traffico di cocaina nel Locarnese.
I due acquistavano lo stupefacente da Mangu e Wendy, nomi di fantasia a cui va ancora attribuita un'identità. Lo vendevano, tra il 2012 e il 2013, a quaranta consumatori abituali sulla piazza Locarnese, e qui i nomi ci sono con tanto di relative contravvenzioni. La cocaina, almeno 1,6 chili in un anno e mezzo di spaccio, veniva confezionata in un appartamento di Locarno e poi a Losone, in piccole dosi oppure in ovuli da 10 grammi.
L'imputato, un 33enne cittadino dominicano, ha subito ammesso le sue responsabilità, ad eccezione della quantità fornita al maggiore cliente, oggi in aula come testimone: sarebbero 200 grammi anziché i quasi 700 a lui addebitati. La moglie, spagnola, di 10 anni più giovane, ha prima negato la sua partecipazione, per poi ammettere di aver effettuato un paio di consegne per il marito.
E proprio la credibilità dell'imputata è stata sotto esame nel primo giorno di dibattimento, che proseguirà domani con la richiesta di pena del procuratore pubblico Arturo Garzoni e con le argomentazioni a sostegno dei due imputati degli avvocati Max Bleur e Flavio Amadò.
Quot/Red.MM
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