Sadis: Berna ha capito che deve agire

Mozione Cassis, per gli artigiani ticinesi il voto del Nazionale "è un primo passo" (VIDEO)

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“Il Consiglio federale è cauto sul problema dei padroncini nelle zone di confine ma a furia di insistere anche Berna ha capito che una risposta bisogna darla”. È quanto ha rilevato la direttrice del DFE Laura Sadis in merito alla mozione di Ignazio Cassis, sostenuta all’unanimità dal Consiglio nazionale. In proposito, ha aggiunto la consigliera di Stato ticinese, ci sono un paio di soluzioni possibili al problema della concorrenza degli artigiani d’oltre frontiera.

Quella avanzata proprio da Ignazio Cassis e dal resto della deputazione ticinese alle Camere, che obbliga gli artigiani a integrare nelle notifiche di lavoro i dati sull’IVA a uso anche dell’amministrazione fiscale svizzera. Vi è poi quella pendente al Consiglio degli Stati che rende imponibili le imprese straniere che hanno una cifra d’affari globale di almeno 100'000 franchi, indipendentemente dall’attività svolta concretamente nel nostro paese.

Per gli artigiani gli oneri amministrativi sono un aspetto secondario

Dal punto di vista degli artigiani, segnala invece il presidente della federazione ticinese dell’Unione svizzera del metallo Piergiorgio Rossi, il voto del Nazionale “è un primo passo, anche se non risolve tutti i problemi ai quali siamo confrontati”. Riguardo poi agli oneri amministrativi indotti dall’eventuale notifica dell’IVA al fisco svizzero (argomento sollevato dai contrari) Piergiorgio Rossi evidenzia che essi esistono comunque già per le ditte indigene.

“Gli artigiani che conosco si trovano a subire un danno tangibile dell’8% sui prezzi dei lavori che si va a sommare ad altri parametri diversi in Italia, trincerarsi dietro alle spese burocratiche è poco sostenibile”, ha aggiunto il dirigente dell’associazione di categoria. “Il segnale del Nazionale mi sembra chiaro: ha capito che esiste un problema e ora è disposto ad affrontarlo”.

Red MM/CSI/Quotidiano


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