Aveva compiuto 90 anni lo scorso 24 marzo
Aveva compiuto 90 anni lo scorso 24 marzo (ansa)

È morto Dario Fo

Premio Nobel per la letteratura nel 1997, aveva 90 anni

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È morto giovedì mattina a Milano Dario Fo all'età di 90 anni. Scrittore, drammaturgo, attore, regista, illustratore, pittore, scenografo e attivista politico, ha vinto il premio Nobel per la letteratura nel 1997. La notizia è stata inizialmente riportata da diversi media italiani. Fo viene a mancare proprio nel giorno in cui verrà annunciato, alle 13, il Nobel letterario 2016.

Il presidente del Consiglio dei Ministri italiano Matteo Renzi, nell'apprendere la notizia, ha dichiarato: "L'Italia perde uno dei grandi protagonisti del teatro, della cultura, della vita civile del nostro paese. La sua satira, la ricerca, il lavoro sulla scena, la sua poliedrica attività artistica restano l'eredità di un grande italiano nel mondo. Ai suoi familiari il cordoglio mio personale e del governo italiano".

Diverse personalità del mondo politico e artistico hanno reagito al decesso di Fo anche via Twitter. 

Rappresentante della commedia dell’arte italiana, la sua produzione artistica è stata immensa. Fo si è fatto conoscere soprattutto per i suoi testi teatrali di satira politica e sociale e per il suo impegno politico con la sinistra. Con la moglie Franca Rame, attrice, morta nel 2013, fu tra gli esponenti del Soccorso Rosso Militante.

Fece scalpore la scoperta, negli anni Settanta, che da giovane, dopo l’armistizio del 1943, si arruolò volontariamente nelle file fasciste. Si giustificò in seguito spiegando che lo aveva fatto per non essere deportato in Germania.

Diplomatosi all’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano, iniziò la sua carriera artistica alla RAI come autore di testi satirici. Lavorò poi anche per cinema e radio, ma è il teatro che lo portò al successo. Con la moglie fondò nel 1968 il gruppo Nuova Scena, che gli permise di portare sul palco, anche in veste di attore, testi da lui stesso scritti.

Incontro con Dario Fo, Millevoci del 4 febbraio 2016

Il "suo" teatro è politicamente impegnato, satirico e anticlericale. Caratteristiche che gli valsero il Nobel nel 1997. L’Accademia svedese motivò così la propria scelta: "Perché, seguendo la tradizione dei giullari medievali, dileggia il potere restituendo dignità agli oppressi".

 

La sua carriera letteraria si interrompe con la sua morte: l’ultima sua opera, intitolata Razza di zingaro, è infatti stata pubblicata quest’anno. Racconta la storia di Johann Trollmann, un pugile zingaro ucciso dai nazisti.

 

mrj

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Da RSI Cultura

 
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