Un farmaco, una pericolossima droga, un potente veleno (ne morirono Paracelso e Avicenna), un elemento comune nella vita di talune popolazioni asiatiche, una fonte d'ispirazione per artisti e pensatori (tra di loro Coleridge e Baudelaire), un motivo di guerra, una fonte di enormi guadagni e un'opera satanica. Tutti queste caratteristiche sono riunite in un solo nome: oppio, lo stupefacente dalle proprietà analgesiche ed euforizzanti ottenuto dal lattice del papavero. L'oppio cui il Museo delle culture di Basilea dedica una grande mostra visitabile fino al gennaio 2016.
L'esposizione segue la sostanza (una massa scura e collosa) attraverso le percezioni e i giudizi in evoluzione e mostra l'oppio nelle sue dimensioni mitiche, fittizie, poetiche, ansiogene, ripugnanti e ispiratrici.
Diem/RG
RG 18.30 del 05/04/15: la corrispondenza di Raniero Fratini
RSI Info 05.04.2015, 18:43