Sanremo da record (non solo per la musica)

Un Sanremo strepitoso, anche per i dati sugli ascolti e i temi sociali trattati e portati sul palco mercoledì sera, la serata numero due della kermesse musicale, che ha battuto una serie di record storici: con gli 11 milioni 320 mila telespettatori (pari al 55.8% di share). E al Teatro Ariston non ci si è fermati alla musica (ora in testa alla classifica generale dei 25 Big in gara c'è Elisa, tornata dopo 21 anni a calcare la scena del festival seguita, nell'ordine, da Mahmood & Blanco e La Rappresentante di Lista), accendendo i riflettori sul razzismo, come quello che ha colpito Lorena Cesarini.

E' nata a Dakar da mamma senegalese e papà italiano, è cresciuta a Roma, è italiana e ne va "molto fiera", ma da quando Amadeus l'ha scelta per Sanremo ha sperimentato l'odio degli hater: Lorena Cesarini ha portato all'Ariston un monologo forte contro il razzismo, che ha concluso tra le lacrime, dopo aver letto un brano del libro "Il razzismo spiegato a mia figlia", di Tahar Ben Jelloun.

Temi alti e canzoni, tra le altre quelle di Laura Pausini, Emma, Ditonellapiaga & Rettore, Irama, hanno portato a un risultato che supera quello della prima serata del festival, sia in valori assoluti che in termini di share (il debutto aveva avuto 10'911'000 spettatori, pari al 54.7%). In valori assoluti, l'ascolto della seconda puntata è il più alto dal 2001, ai livelli del festival 2013, condotto da Fabio Fazio (11'330'000).

Risultato al quale ha contribuito anche il Checco Zalone show, con la favola politicamente scorretta con cui rilegge Cenerentola in chiave anti-omofoba, la satira sul maschilismo di Amadeus, il rap sui disagi di chi è "poco ricco", la canzone dei virologi preoccupati per la fine della pandemia che ha fatto la loro fortuna: un'irriverenza che lascia il segno sulla seconda serata del Festival.