Nel 1873, nel cuore della Daunia, splendida zona naturalistica nella Puglia più settentrionale, il glottologo Graziadio Isaia Ascoli individua nei paesi di Faeto e Celle di San Vito uno strano dialetto. Un caso unico in tutto il sud Italia.
Lo battezza franco-provenzale. La minoranza linguistica, formatasi tra la fine del Duecento e l'inizio del Quattrocento, non ha chiare origini. Probabilmente risale alle incursioni angioine in Italia meridionale, risalenti al XIII secolo. Un tesoro orale che si è tramandato di secolo in secolo fino ai giorni nostri e che rischia di scomparire.
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