"Storia della bambina selvaggia" di Marie-Catherine Homassel Hecquet, Edizioni Elliot (dettaglio di copertina)
Alphaville

La civilizzazione forzata della “buona selvaggia”

Storia del ritrovamento e della “civilizzazione” di una ragazza nella Francia illuminista

  • 22.01.2024
  • 21 min
  • Marco Pagani
  • www.elliotedizioni.com
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Ancora prima di Victor dell’Aveyron, ovvero il famoso “bambino-lupo” che ispirerà molto tempo dopo un celebre film di Truffaut, nel 1753 sempre in Francia venne pubblicato il resoconto di un singolare ritrovamento: quello di una ragazza, con il corpo coperto di stracci e pelli, che era solita dormire sugli alberi in Lorena. Questa storia è stata ripubblicata di recente dalle Edizioni Elliot, a cura di Graziano Benelli.
Il libro si intitola Storia della bambina selvaggia: il testo di Marie-Catherine Homassel Hecquet ha attirato la nostra attenzione perché Marie Angélique Memmie Le Blanc, questo è il nome attribuito alla ragazza dopo i sacramenti, fu considerata un tentativo ben riuscito di “civilizzazione”, divenendo addirittura un simbolo dell’Illuminismo ben prima del “buon selvaggio” di Rousseau.
Ne parliamo con il curatore del libro, Graziano Benelli, emerito di Lingua e letteratura francese all’Università di Trieste, e con l’antropologa Lisa Regina Nicoli.

Marie-Catherine Homassel Hecquet, Storia della bambina selvaggia, Edizioni Elliot, 2024

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