Bourbon Street si trova nel cuore dell'antico Quartiere Francese a New Orleans, Lousiana. Si sviluppa su 13 isolati da Canal Street all'Esplanade Avenue.
La Francia dichiarò la Louisiana una sua colonia intorno al 1690. Jean Baptiste le Moyne venne nominato Direttore generale con l'incarico di sviluppare la colonia nel territorio. Fondò New Orleans nel 1718 e nel 1721, l'ingegnere reale Adrien de Pauge disegnò la pianta topografica cittadina. Egli denominò le strade facendo riferimento ad alcune dinastie reali del suo paese e a nomi di santi cattolici. Bourbon Street venne così denominata in omaggio alla casata dei Borboni.
Da quando esiste il jazz, Bourbon street ne è diventata l’emblema: jazz tradizionale, carico di dramma e di vita, New Orleans insomma.
Ma questo nome è anche segno di apertura e di novità: Sting dedica a Bourbon Street un brano ormai classico nel suo album del 1985, The Dream of The Blue Turtle realizzato con prestigiosi giovani jazzisti dell’epoca. Il 13 luglio si presenta sul palco del mitico Live Aid davanti ai 300.000 di Wembley e alle centinaia di milioni collegati in diretta televisiva munito solo di una chitarra ed esegue una versione ballad da brivido di Roxanne insieme ad un ragazzino afroamericano con un sax soprano: si tratta di Brandford Marsalis, che incanta il mondo con le sue improvvisazioni. Una rivoluzione culturale! Vecchio e nuovo insieme, spinta verso il futuro coniugata con il più totale rispetto della propria storia: improvvisamente jazz insomma.
"StandArt" – il primo album di Tigran Hamasyan dedicato a standard del jazz – esce il 29 aprile per la Nonesuch Records. Prodotto dal pianista e compositore armeno, StandArt raccoglie brani di Richard Rodgers, Jerome Kern, Charlie Parker e altri, oltre a un pezzo improvvisato dal gruppo di Hamasyan, composto da Ambrose Akinmusire, Matt Brewer e Justin Brown. Ospiti del progetto Joshua Redman e Mark Turner.
La musica del pianista armeno è una delle tante ispirazioni della flautista svizzero-polacca Linda Jozefowski, recente ospite del Winter Jazz Meeting a Lugano, che ci racconta del suo interesse per il jazz, ma a più ampio raggio per la musica a tutto tondo, in particolare per i ritmi composti e utilizzati da altre culture. Il suo ultimo disco, "Focus Naturale", uscito in gennaio 2023, è stato registrato a La Maison-Matrice a Crémines (Giura), con il pianista Malcolm Braff, il batterista Diego Pinera, il contrabbassista Marion Ruault e Domenic Landolf al sassofono/clarinetto.
Completa Bourbon Street la pillola di Alceste Ayroldi che ci parla di nicknames, i soprannomi dei grandi jazzisti.
Scopri la serie
https://www.rsi.ch/s/703910