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Schiave del sesso nell’Europa del terzo millennio

Incontro con Iana Matei - di Elisabetta Jankovic

(Keystone)
Iana Matei (www.pantagruel.no)

Si può fingere di non vedere. Ci si può convincere che la prostituzione sia sempre e solo una scelta consapevole. Molti liquidano la questione con la scusa che “è il lavoro più vecchio del mondo”. Ma c’è invece chi ha avuto il coraggio di squarciare il velo sull’agghiacciante realtà del traffico di prostitute. È
Iana Matei, rumena, che ha aperto un centro per ospitare le ragazze cadute vittime di questo infame commercio, picchiate, maltrattate, abusate e infine rese schiave. Iana Matei lotta tutti i giorni, da anni, per dare un futuro diverso alle adolescenti adescate dai trafficanti, comprate e rivendute come carne da macello. Le sue ragazze, “bambole spezzate”, non sempre ce la fanno e Iana Matei deve affrontare quotidianamente minacce, pericoli e delusioni. Per questo nel 2006 il Dipartimento di Stato americano l’ha nominata “Eroina dell’anno”, nel 2007 ha ricevuto l’Abolitionist Award dalla Camera dei Lord inglese e nel 2010 è stata nominata “Europea dell’anno”. Da poco ha raccolto la sua storia, fatta di speranze, fallimenti e successi in un libro-verità intitolato “
Minorenni in vendita”, edito da Corbaccio. Dopo aver letto le 230 pagine o ascoltato la sua intervista sarà più difficile far finta di non sapere.

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Schiave del sesso nell’Europa del terzo millennio - Incontro con Iana Matei

Laser 28.03.2012, 02:00

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