Chiesa ortodossa
Laser

Ucraina: quando la chiesa va alla guerra

di Bruno Boccaletti e Alessandro Bertellotti

  • 23.03.2022
  • 27 min
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La posizione della chiesa ortodossa russa è chiarissima quando si affronta il tema del conflitto in Ucraina. Il patriarca Kirill sostiene Putin senza riserve, anzi. Una parte dell’ortodossia avrebbe preferito una azione più incisiva da parte del Cremlino già tempo fa, quando nel 2018 la chiesa ortodossa ucraina si era staccata da Mosca con il consenso del patriarcato di Costantinopoli.

Kirill sostiene che le origini dello scontro sono “da imputare al tentativo di “rieducare” mentalmente gli ucraini e i russi che vivono in Ucraina, trasformarli in nemici della Russia”. Parole durissime inviate al Consiglio Mondiale delle Chiese, che sembrano lasciare poco spazio al dialogo e al confronto interreligioso.

“Laser” intende presentare il ruolo politico che rivestono le diverse chiese ortodosse presenti sul teatro di guerra, dal punto di vista storico, culturale, identitario, per comprendere la complessità del conflitto attualmente in corso.

Inoltre sarà più comprensibile il ruolo che alla religione assegna Putin per compattare il fronte interno, e perché il Cremlino guardi indietro ad un storia decisamente più lontana del Comunismo o della Grande Russia, ovvero a San Vladimiro, grande unificatore e cristianizzatore della Russia, per ridisegnare i confini geografici di parte dell’Europa Orientale.

Con Giovanna Brogi, saggista e docente di studi ucraini, Stefano Caprio, docente di storia e cultura russa al pontificio istituto orientale di Roma, Andre Riccardi, fondatore della comunità di Sant’Egidio, Peter Prove, direttore della commissione affari internazionali del Consiglio Mondiale delle Chiese, Andrea Molle, docente di scienze politiche alla Chapman University, Orange e ricercatore di Start Insight, Lugano.

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