Cosa succede nei film americani in cui ci sono ragazzini e cavalli? Che prima o poi il ragazzo impara a cavalcare, ed è meraviglioso. Ecco, Charley Thompson non sale mai in groppa a un cavallo, per tutto il film. Neppure sopra quello che si prende a cuore fino a coinvolgerlo in una fuga attraverso l'America. È uno dei motivi per cui Charley Thompson è un film lontano dallo stereotipo degli horse movies, che pure sono stati un genere piuttosto frequentato nella storia di Hollywood. Si tratta senza dubbio di un racconto di formazione, ma è difficile dire se la storia porti a un vero cambiamento, o a un miglioramento del giovane protagonista. All'inizio come alla fine, Charley è buono, bello, povero, ottimista, disperato: ha speranza di vivere il Sogno Americano in futuro, forse. Ma per ora la vita gli ha riservato solo tragedie.
Andrew Haigh è un regista estremamente abile nell'esplorare le relazioni umane. Nelle sue pellicole precedenti si è concentrato sulla coppia, raccontandone due completamente diverse – una giovane e temporanea, l'altra anziana e stabile – nei suoi precedenti Weekend e 45 anni (i titoli, in effetti, suggeriscono qualcosa... ). Con Charley Thompson l'attenzione si sposta su un singolo, che per molti e diversi motivi non può vivere pienamente la sfera affettiva, eppure rimane grande sensibilità nel racconto. Il film è tratto dal romanzo La ballata di Charley Thompson dello scrittore (e musicista, leader della band The Delines) Willy Vlautin, co-autore della sceneggiatura, ma viene spesso da pensare che i dialoghi siano la parte più debole di un racconto che risulta molto più incisivo nelle scene in cui la comunicazione verbale è assente.
E se i nomi più noti del cast – due icone del cinema indipendente come Steve Buscemi e Chloe Sevigny – non offrono performance attoriali sopra la media, il protagonista Charlie Plummer (appena diciassettenne all'epoca delle riprese) è davvero sorprendente per la capacità di lasciar trasparire la vita interiore del suo personaggio con pochi movimenti. Il film poggia sulle sue spalle, peraltro apparentemente gracili.
Non si tratta certo di materiale rivoluzionario, ma dell'ennesima prova che piccoli drammi di provincia possono diventare grandi storie: l'esercizio, al cinema americano, di solito riesce piuttosto bene.
Charley Thompson (GB, 2017)
Regia: Andrew Haigh
Interpreti: Travis Fimmel, Steve Zahn, Chloë Sevigny, Steve Buscemi, Thomas Mann, Amy Seimetz, Charlie Plummer, Justin Rain, Rachael Perrell Fosket, Dana Millican
Durata: 121'