Società

L’italiano in Svizzera: una lingua da difendere

Due incontri a Bellinzona e Lugano accendono i riflettori sul futuro dell’italiano in Svizzera, tra riconoscimento istituzionale e marginalizzazione quotidiana. Cultura, scuola e partecipazione sono le chiavi per mantenerlo vivo

  • Oggi, 10:00
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L'italiano come lingua di maturità in tutti i licei, auspicano i direttori cantonali

L'italiano come lingua di maturità in tutti i licei, auspicano i direttori cantonali

  • © Ti-Press
Di: Alphaville/Mat 

In programma in questi giorni due appuntamenti incentrati sullo stato di salute della lingua italiana in Svizzera. Il convegno “Pluralità” si svolge a Bellinzona il 14 e il 15 novembre. La tavola rotonda La lingua italiana in Svizzera: una ricchezza minacciata a cura del Forum per l’italiano in Svizzera si tiene all’USI il 13 novembre. Due occasioni per riflettere sul ruolo dell’italiano in una nazione caratterizzata dal plurilinguismo.

In Svizzera, la lingua italiana è una delle quattro lingue nazionali, ma la sua presenza concreta nel tessuto sociale e culturale del paese è sempre più fragile. I convegni «Pluralità» e «La lingua italiana in Svizzera: una ricchezza minacciata», in corso in questi giorni, vogliono mettere in luce la tensione tra riconoscimento formale e marginalizzazione quotidiana, tra impegno istituzionale e realtà vissuta.

Intervistato da Cristina Artoni, Aldo Bertagni, coordinatore del Forum per l’italiano in Svizzera, denuncia una frattura evidente: «Noi viviamo, soprattutto in questi ultimi tempi, una separazione fra ciò che le istituzioni stanno facendo (cercando di garantire il pluralismo linguistico) e un mondo reale che funziona con proprie regole». Mentre il Parlamento federale approva misure per sostenere l’italiano, nella pratica la lingua perde visibilità, soprattutto nelle scuole e nei media, dove viene spesso relegata a ruolo “funzionale”.

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Come difendere l’italiano in Svizzera (1./5)

Alphaville: i dossier 10.11.2025, 11:30

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  • Cristina Artoni

Nel panorama educativo svizzero, si osserva una progressiva riduzione dell’insegnamento della lingua italiana nelle scuole superiori, in particolare nelle aree francofone e germanofone. Questo fenomeno solleva interrogativi profondi, perché l’italiano non rappresenta soltanto un mezzo di comunicazione, ma incarna valori culturali, relazionali e intellettuali che contribuiscono all’identità collettiva del paese. Per questo il Forum per l’italiano in Svizzera promuove iniziative come il concorso «Reportage sull’italiano», che coinvolge giovani giornalisti e studenti universitari nel raccontare la vitalità della lingua italiana in tutte le regioni linguistiche del paese. L’obiettivo è chiaro: far comprendere che l’italiano è parte integrante del tessuto nazionale, non confinato al solo Ticino. Se questa consapevolezza non si afferma, non si tratta solo di perdere una lingua, ma di rinunciare a una parte fondamentale della nostra identità.

Rosalita Giorgetti-Marzorati, collaboratrice dell’Ufficio federale della cultura (intervistata da Cristina Artoni in Alphaville), sottolinea che oggi «più italofoni vivono fuori dalla Svizzera italiana che al suo interno». Questo dato impone un cambio di prospettiva: la promozione dell’italiano non può più limitarsi al Ticino e ai Grigioni, ma deve estendersi a tutto il territorio nazionale. La recente modifica dell’ordinanza sulle lingue nazionali, in vigore dal 1° gennaio, consente di finanziare progetti scolastici e culturali sovraregionali rivolti a bambini e giovani italofoni che vivono fuori dalle aree tradizionalmente italofone.

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Come difendere l’italiano in Svizzera (2./5)

Alphaville: i dossier 11.11.2025, 11:30

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La cultura si conferma il terreno più fertile per rafforzare l’italiano. Progetti come il festival del fumetto «Fumettando insieme» a Ginevra e il festival teatrale «I libri sulla scena» a Friburgo dimostrano che l’italiano può affascinare anche al di fuori dei suoi confini storici. Quando studenti di Losanna e Ginevra scoprono Calvino e lo integrano nei programmi scolastici, la lingua italiana si rivela capace di parlare ai giovani, di ispirare e di creare legami.

Tuttavia, l’italiano continua a soffrire di stereotipi, come quello di chi lo associa solo alla pizza o alle vacanze. Superare questi cliché è essenziale per restituire alla lingua il suo valore profondo. «La cultura italiana può avere una grande fascinazione anche sui giovani», osserva Rosalita Giorgetti-Marzorati, a patto che venga proposta come esperienza viva e non come semplice ornamento.

La difesa dell’italiano in Svizzera non è solo una questione linguistica, ma un impegno civile. Richiede il coinvolgimento delle istituzioni, del mondo scolastico, degli enti culturali e della società nel suo complesso. Solo attraverso uno sforzo condiviso si realizza un «pluralismo realmente realizzato». L’italiano in Svizzera è una lingua viva, ma vulnerabile. La sua tutela passa dalla cultura, dall’educazione e dalla partecipazione. Perché una lingua vive solo se la si parla, la si insegna, la si ama. E l’italiano merita di continuare a essere una voce forte e chiara nel coro plurilingue della Confederazione.

Alphaville

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