Per fare fronte al contenzioso fiscale con gli Stati Uniti le banche dovrebbero già da quest’anno cominciare a costituire delle riserve. È quanto raccomandato dall’autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA).
I risparmi dovranno servire a far fronte a eventuali spese giuridiche e a sanzioni che potrebbero insorgere durante il programma di regolarizzazione fiscale voluto dal Dipartimento di giustizia americano.
La raccomandazione vale per le banche di categoria 1, per quelle già soggette a una procedura e per gli istituti che parteciperanno al programma.
Le banche di categoria 2 non sono ancora nel mirino degli Stati Uniti ma si espongono al rischio di multe al termine della procedura.
Finora, a mettere da parte dei fondi sono state solo Credit Suisse (300 milioni) e la Banca cantonale di Basilea (100 milioni).
ats/ZZ