Nonostante abbia smesso di allenare nel 2009 con un'ultima breve esperienza alla guida dell'Iran, Velibor Obrad Milutinovic non ce la fa a restare lontano dal calcio e in particolare dalle realtà emergenti. Ecco allora la missione di ambasciatore per gli organizzatori di Qatar 2022, con il suo solito sguardo furbo e dolce allo stesso tempo. Un volto positivo che gli emiri hanno bisogno come il pane, dopo le polemiche che hanno coinvolto il progetto.
Il 69enne Bora, giramondo e quindi con un bagaglio di esperienza che pochi possono vantare, crede che quello organizzato a Doha e dintorni sarà un Mondiale di successo: "Non capisco tutto questo scetticismo. Stando spesso a Doha mi sono reso conto della loro serietà e della bontà del progetto. In Svizzera quando si inizia qualcosa, si pensa a quanto costerà, laggiù a quando dovrà essere pronto. In 40km ci sono tutti gli stadi, che hanno già cominciato a costruire, e verranno completati con largo anticipo. Nello stesso giorno si potranno seguire anche due partite. Spero di essere ancora vivo tra 8 anni perché sarà uno spettacolo".
Il serbo-messicano intanto si gode anche questo Mondiale, dove può ammirare diverse delle selezioni che ha guidato negli anni. Con Carlos Alberto Parreira è l'unico allenatore a potersi vantare di aver portato cinque paesi (Messico, Costa Rica, USA, Nigeria e Cina) alla fase finale, e di essere l'unico ad averne promosse quattro (tutte tranne la Nazionale asiatica) oltre la fase a gironi. "È un bellissimo spettacolo, si segna parecchio. E anche la Svizzera mi piace, ha giovani di talento e un coach esperto".