“L’acqua è la sostanza da cui traggono origine tutte le cose; la sua scorrevolezza spiega anche i mutamenti delle cose stesse”, scriveva il filosofo greco Talete di Mileto nel sesto secolo avanti Cristo. Senza acqua, insomma, non si sopravvive. Di acqua è composto il corpo umano (per il 70%) la vita sulla Terra dipende interamente dall’acqua che è in assoluto la risorsa naturale più importante per il mantenimento e lo sviluppo di ogni specie vivente. Per questo suo potere l’acqua ha ispirato scrittori e artisti, fino ad oggi.
La trasmissione di Rete Due Alphaville ha recentemente dedicato un dossier settimanale al tema dell’acqua, indagato attraverso cinque diverse prospettive di ricerca: ecologica, economica, antropologica, sociale e artistica. In che modo l’acqua riesce a dialogare con discipline che, a primo impatto, le sono estranee, come la poesia e la filosofia? O, ancora, qual è il messaggio che l’acqua cerca di trasmettere ogni qualvolta la si prende in esame?
La poesia
Paradossalmente, le poesie che interessano l’acqua sono molte di più rispetto a quelle che interessano l’aria. Strano, perché, seppur senza accorgercene, viviamo l’intera esistenza circondati più dall’aria che dall’acqua. Chiara Lombardi, professoressa dell’Università degli Studi di Torino, nel saggio L’acqua in letteratura e nelle arti: storie, simboli, immagini (StatusQuaestionis, 2018), individua diverse ragioni che chiariscono questo apparente paradosso. Innanzitutto, «l’elemento liquido dischiude il mistero dell’esistenza» e, in secondo luogo, «la sua rappresentazione artistica e letteraria ne delinea una forma particolare», poiché «l’acqua è l’elemento che più di ogni altro corrisponde all’eccezionale esperienza di percezione razionale e sensoriale, e di produzione di cortocircuiti simbolici: nell’acqua il mondo si rovescia e si manifesta nella sua reversibilità (...) in figure e in geroglifici sempre nuovi, ma anche in una densità enorme di significati, di simboli e di allegorie». Nell’acqua, dunque, ogni simbolo sembra essere reversibile: è naufragio e salvezza, è calma e violenza, è sorgente di vita ma anche causa di morte.
E tale densità semantica e simbolica è facilmente riscontrabile attraverso un’attenta lettura dei capolavori poetici più importanti, uno su tutti la Divina Commedia di Dante Alighieri. Pensiamo al gesto della terra di fare “del mar velo”, per proteggersi dalla possibile caduta del cielo su di essa, oppure alle numerose metafore acquatiche presenti nel poema: un elemento, l’acqua, che è capace di racchiudere tutta la complessità della storia umana, le sue vicende e il suo destino finale. Sono le acque dell’Acheronte, nell’Inferno dantesco, a traghettare nell’oscurità le anime dei dannati. Ed è sempre l’acqua del fiume mitico Leté, nel Purgatorio, a trasportare il poeta verso il paesaggio paradisiaco, che via via si dischiude fino a culminare nell’Empireo, fiume di luce, “lume in forma di riviera / fulvido di fulgore” (Paradiso, XXX, vv. 61-62). Un elemento che, dunque, riesce a comprendere in sé tutto ciò che riguarda il divenire del tempo, la purificazione dell’anima e l’unione di tutte le cose in una sola. Il particolare che aspira ad essere una chiave di lettura del tutto, dell’universale.
La filosofia
Non sorprende che l’acqua, elemento chiave del cosmo e della vita, sia stata il punto di partenza che molti filosofi hanno scelto per tentare di spiegare il mondo: già a partire dalle origini della filosofia antica, molti pensatori la ritennero il principio materiale delle cose, ovvero ciò in cui le cose trovano il proprio essere, da cui si originano e in cui, infine, si corrompono.
La filosofia antica è un caso esemplare, forse il più significativo in questo senso. Un esempio tra tutti, sicuramente il più canonico, è il filosofo di Mileto Talete, vissuto tra il VII e il VI secolo a.C. Secondo il filosofo, l’acqua è matrice, madre e principio di generazione di ogni cosa: tutto nasce dall’acqua e tutto ritorna nell’acqua, che diventa l’unico elemento eterno, principio e fine di ogni cosa, presente eternamente, nelle sue molteplici forme, nella realtà che ci circonda.
Anche per Eraclito di Efeso, vissuto tra il VI e il V secolo a.C., l’acqua è un elemento fondamentale per il suo pensiero e la sua visione dell’universo. Nonostante individui il principio di tutte le cose nell’elemento del fuoco, l’acqua gli è imprescindibile per tentare di spiegare il concetto del divenire, che è pensato proprio attraverso l’immagine dell’acqua che scorre, inesorabile e inarrestabile. La realtà diventa dunque un immenso fiume che fluisce, in cui ogni cosa è soggetta al tempo: quando ci troviamo davanti a un ruscello, a un fiume, e in generale a un corso d’acqua, non vediamo mai la stessa cosa, non riusciamo mai ad acchiappare quello stesso corso d’acqua, perché esso è in ogni attimo sempre nuovo, eternamente nuovo e mai visto prima di quell’esatto momento. Quando crediamo di averlo catturato, sfugge e si rinnova. Così, attraverso questa suggestiva immagine, si spiega allo stesso modo l’intera realtà sensibile, il costante e inarrestabile divenire di tutte le cose, di cui facciamo esperienza ogni giorno, ogni istante, senza accorgercene.
L’ecologia
La varietà di significati che può assumere l’acqua, da sorgente di vita a elemento che ci fa intuire l’universalità delle cose, nasconde, come contraltare, valenze catastrofiche soprattutto se ci si proietta nell’ambito del clima. Recentemente se ne è sentito parlare molto, soprattutto in riferimento a catastrofi naturali come quella avvenuta a Valencia o, alle nostre latitudini, in Mesolcina e Vallemaggia. Il surriscaldamento globale ha causato un aumento dell’evaporazione delle acque e, con esso, un’intensificazione delle precipitazioni o, viceversa, della siccità. L’acqua dà vita, ma allo stesso tempo distrugge, cancella. Nonostante gli enormi progressi tecnologici nel ramo della meteorologia, poche volte si riesce a farsi trovare pronti di fronte a eventi climatici catastrofici.
Oppure, sempre collegato al tema del surriscaldamento globale, lo scioglimento dei ghiacciai fa presagire scenari drammatici tanto per l’essere umano quanto per gli habitat naturali di diverse specie viventi. Carenza delle risorse idriche, perdita degli ecosistemi e degli esseri che vivono nelle prossimità dei ghiacciai, custodi di moltissime informazioni utili per lo sviluppo del pianeta, sono destinati a scomparire. L’involuzione dei ghiacciai può anche permettere di comprendere meglio la crisi climatica e ambientale, una sorta di cartina tornasole per capire in anticipo quali saranno le trasformazioni future della regione alpina per anticipare e pensare a possibili soluzioni.
Insomma, che sia poesia, filosofia o ecologia, la centralità dell’acqua nelle vicende umane e naturali è un dato di fatto. Il monito è di prendere sul serio la sua importanza e comportarsi di conseguenza, assumendosi le responsabilità delle proprie azioni. Ricordare, soprattutto, di non essere estranei alla natura, ma parti integranti di essa.
Dossier: il potere dell’acqua
Contenuto audio
Dossier: il potere dell’acqua (1./5)
Alphaville 02.12.2024, 12:05
Dossier: il potere dell’acqua (2./5)
Alphaville 03.12.2024, 12:05
Dossier: il potere dell’acqua (3./5)
Alphaville 04.12.2024, 12:05
Dossier: il potere dell’acqua (4./5)
Alphaville 05.12.2024, 12:05
Dossier: il potere dell’acqua (5./5)
Alphaville 06.12.2024, 12:05