Mistica

Mezzo secolo di danza cosmica, perché il “Tao della fisica” rivoluziona ancora

L’opera di Capra che unì atomi e spirito continua a ispirare il dialogo tra scienza e misticismo

  • Ieri, 14:00
Fritjot Capra

Fritjot Capra

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Di: Guido Ferrari, giornalista, regista, autore per anni alla RSI

Quest’anno ricorre il cinquantesimo anniversario della pubblicazione de Il Tao della fisica di Fritjof Capra, un libro allora rivoluzionario perché mise in relazione la fisica moderna con la spiritualità orientale. Tradotto in 23 lingue e con oltre un milione di copie vendute, il volume aprì un dialogo fecondo tra scienza e mistica.

Nel 1975 Capra scriveva: «La fisica moderna ci porta a una visione del mondo simile a quella dei mistici: un universo unitario in cui tutto è interconnesso».

Oggi quella che fu la sua tesi pionieristica è ampiamente riconosciuta e continua a essere un tema di grande attualità, approfondito in molti altri libri.

Per il cinquantenario è uscita un’edizione aggiornata del volume, arricchita da una nuova introduzione e da due capitoli in appendice. Originariamente pubblicato da Adelphi, il libro è ora edito da Aboca (2025).

Negli anni Sessanta Capra era un giovane fisico teorico in California, impegnato nello studio della meccanica quantistica. Racconta di un’esperienza che gli rivelò una nuova visione della realtà e che fu l’ispirazione diretta per Il Tao della fisica: «Una sera d’estate, mentre mi trovavo sulla spiaggia di San Francisco, guardando le onde e ascoltando il rumore del mare, improvvisamente vidi - con grande chiarezza - tutta la danza degli atomi e delle particelle, e compresi che il loro moto non è altro che una danza cosmica di energia. Sentii che tutto l’universo partecipava a questa danza cosmica, e che il ritmo del mare, il battito del mio cuore e il moto delle particelle subatomiche erano un unico flusso, un unico movimento, un’unica danza. Fu un’esperienza profonda che cambiò il mio modo di vedere la realtà».

12:36
Niccolò Cuppini

Tao: lo spirito dell’AI (4./5)

In altre parole 19.06.2025, 08:18

  • Courtesy: Niccolò Cuppini
  • Natascha Fioretti

Capra vide le particelle subatomiche nascere e scomparire in un gioco perpetuo di trasformazioni energetiche, come descritto dalla fisica quantistica. Questa visione gli ricordò la danza di Śiva, simbolo hindu del ritmo creativo e distruttivo dell’universo: «Per il mistico hindu, la danza di Śiva è la danza della materia, della vita e della morte. È il ritmo cosmico che sostiene la vita e che incessantemente si rinnova. Ogni particella partecipa a questa danza cosmica, e ogni vibrazione è un atto di creazione. In questo senso, la danza di Śiva è il mondo stesso in movimento».

La fisica classica aveva rappresentato l’universo come una macchina fatta di oggetti separati. La fisica quantistica, invece, ha mostrato che la realtà è costituita da relazioni dinamiche: gli atomi non sono entità solide ma processi vibranti, interconnessi e in continuo mutamento.

Capra spiega che ciò che la fisica intravede con le sue formule e misura nei laboratori, la coscienza lo riconosce nel silenzio interiore. Questa convergenza tra osservatore e osservato rivela, dice Capra, che nel fondo della realtà esiste un’unità indivisibile: «La fisica moderna ci ha portato a una visione del mondo molto simile a quella dei mistici di tutte le epoche: una visione unitaria, non dualistica, in cui l’individuo e il cosmo sono un’unica realtà».

53:25
Courtesy Bruno Bozzetto

Bruno Bozzetto

Gli Incontri di Rete Uno 12.10.2024, 09:05

  • Bruno Bozzetto
  • Michela Daghini

Per Capra, fisica e mistica sono due linguaggi che descrivono la stessa verità: la realtà come rete di relazioni, energia e coscienza. L’universo è un campo unificato, un tessuto vivente di interdipendenze dinamiche.

Questa intuizione, osserva Capra, non appartiene solo ai mistici orientali ma anche a quelli occidentali, a cui dedica uno spazio marginale. Va allora aggiunto che per entrambi, la conoscenza di Dio non è concettuale ma esperienziale: non si tratta di pensare Dio, ma di essere in Dio. La verità non si trova attraverso la mente, ma nel silenzio che sorge quando la mente tace.

Come scrive Meister Eckhart: «L’occhio con cui vedo Dio è lo stesso occhio con cui Dio vede me».

È la stessa esperienza del mistico orientale: la realtà ultima non è fuori di noi, ma è la coscienza stessa che si guarda e si riconosce.

Il Tao della fisica è un testo denso e articolato, diviso in quattro parti:

1. La crisi della fisica classica

2. La nuova visione della fisica

3. I paralleli con le tradizioni mistiche orientali

4. Verso una nuova visione unitaria

Una lettura impegnativa, che mi colpì molto quando allora lo lessi per la prima volta. Un libro che mi affascinò per il suo linguaggio chiaro e scorrevole che sapeva costruire paralleli tra ambiti profondamente diversi, che mi introduceva alla comprensione di grandi misteri, che mi portava nel mio mondo interiore, che mi faceva gustare la sacralità della vita.

Dallo spirito mistico alla visione sistemica

Dopo Il Tao della fisica, Capra ha continuato a sviluppare la sua ricerca applicando il principio di interdipendenza - messo in luce dalla fisica dei quanti - alla vita in tutte le sue manifestazioni. Ne è nata una visione “sistemica”, in cui gli aspetti della realtà non sono separati ma intimamente connessi.

Nel 1982, con Il punto di svolta, Capra mostra come le crisi della sanità, dell’economia e della politica derivino da un paradigma superato, frammentario. Propone un nuovo paradigma ecologico e integrale, in cui corpo, mente e ambiente formano un tutto indivisibile.

Negli anni Novanta applica la visione sistemica alla crisi ambientale e sociale, ponendo le basi di un pensiero ecologico globale. Nascono così La rete della vita (1996) e Le connessioni nascoste (2002).

Nel 2007 pubblica La scienza universale di Leonardo da Vinci, in cui integra la prospettiva sistemica con la dimensione spirituale, sostenendo che la spiritualità è la percezione diretta dell’interconnessione della vita - la stessa intuizione profonda dei mistici di cui aveva scritto nel Tao della fisica.

Nel 2014, insieme a Pier Luigi Luisi, sintetizza decenni di ricerca ne La visione sistemica della vita, una vera e propria teoria unificata dei sistemi viventi che integra biologia, neuroscienze, ecologia, economia e filosofia.

Negli ultimi anni Capra si è dedicato all’educazione ecologica, promuovendo una cultura della sostenibilità e della consapevolezza interconnessa.

Un ponte tra scienza e spirito

Il merito di Capra è stato quello di aver costruito un ponte tra scienza, filosofia e spiritualità. Il suo contributo più importante è l’introduzione di un nuovo paradigma sistemico, che invita a vedere la vita come un tessuto di relazioni interdipendenti.

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Leonardo botanico

Diderot 16.09.2019, 17:40

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