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Come sono i dischi usciti ad agosto 2023?

Rassegna stampa musicale internazionale, con: Ashnikko, Burna Boy, Jaimie Branch, The Hives, Neil Young

  • 02.09.2023, 23:58
  • 14.09.2023, 09:03
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Neil Young nel 1977

A fine mese, ogni mese, guardiamo alle uscite degli ultimi trenta giorni (o trentuno, o ventotto), lasciandoci guidare dalle recensioni delle testate specializzate. Dalle star affermate all'underground, ecco gli album che meritano ascolto e attenzione.

UK: Ashnikko – Weedkiller

L’album offre una soluzione alla rabbia: l'amore. Weedkiller è un’ode all'amore e alla gioia queer, che ispira alcuni dei brani migliori dell'album, mostrando un nuovo lato di Ashnikko. La saltellante Don't Look At It, ispirata a Pharrell, include l'esilarante battuta: "Non posso fare a meno di voler essere soffocata dalle tette". Forse la migliore di queste canzoni è Miss Nectarine, che intreccia l'educazione conservatrice di Ashnikko con l'irrefrenabile desiderio di essere giovane e gay. In combinazione con la strumentale calda, da club, e produzione ispirata al pop dei Duemila (i fischietti fanno molto Britney), rappresenta la libertà sessuale al suo meglio.
(New Musical Express)

NIGERIA: Burna Boy – I Told Them

I Told Them... è un album afropop realizzato con grande cura, e pieno di momenti di autoesaltazione che non sembrano tanto vanagloria, quanto il mantenere una promessa fatta in passato. Il messaggio è chiaro: Burna è all'altezza dell'hype che si è generato, e vuole che tutti, soprattutto i suoi detrattori (reali o immaginari), ne siano testimoni. L'album si apre con la canzone I Told Them, un brano audace con un ritmo samba, che vede Burna vantarsi appoggiato su morbidi accordi di chitarra e batteria midtempo. "Ho detto loro che ero il più vero, ma non ci hanno creduto / Ho detto loro che avrebbero visto questo, ma per qualche motivo non ci hanno creduto".
(Rolling Stone)

USA: Jaimie Branch – Fly or Die Fly or Die Fly or Die ((World War))

Un anno fa esatto Jaimie Branch è morta inaspettatamente, a 39 anni; la tragedia ha scioccato gli ambienti musicali di Brooklyn e Chicago. Branch aveva pubblicato il suo primo LP come bandleader solo nel 2017, ma aveva recuperato in breve il tempo perduto. Con i suoi due gruppi - Fly or Die, un quartetto non ortodosso tromba-violoncello-basso-batteria, e Anteloper, un duo con il batterista Jason Nazary - ha pubblicato cinque album in altrettanti anni. Si tratta di una serie di dischi insolitamente buoni e sregolati: tutti diabolicamente divertenti, musicalmente seri e, con il passare del tempo, uno più affilato politicamente dell’altro.
Fly or Die Fly or Die Fly or Die ((World War)) è il terzo e ultimo LP in studio del quartetto, registrato nell'aprile 2022 durante la residenza al Bemis Center for Contemporary Arts di Omaha. È elettrizzante come i primi due album del gruppo, ma con un orizzonte sonoro più ampio e più parti in movimento. E c'è una vena trionfale che lo attraversa e che non fa che acuire il dolore per la scomparsa di Branch. Si stava muovendo velocemente e cavalcava un’onda molto alta, quando l'abbiamo persa.
(The New York Times)

SVEZIA: The Hives – The Death of Randy Fitzsimmons

Se la musica è roboante come sempre, The Death of Randy Fitzsimmons dà anche forza alla mitologia degli Hives. La band ha a lungo sostenuto che Fitzsimmons fosse la mente dietro le quinte che ha dato vita al gruppo e ha scritto tutte le canzoni prima di scomparire. Quando il gruppo è andato alla ricerca del suo mentore, ha trovato una lapide con il suo nome, ma la tomba conteneva solo nuovi abiti e demo per le 12 canzoni che compongono il sesto LP della band.
(Pastemagazine.com)

CANADA: Neil Young – Chrome Dreams

Qualche tempo dopo aver completato Chrome Dreams all'inizio del 1977, Neil Young invitò la sua vicina di casa a Malibu, Carole King, ad ascoltare il suo ultimo album. Anni dopo ricordò: "A circa metà disco lei disse: "Neil, questo non è un album. Non è un vero album. Voglio dire, non c'è nessuno che suona, metà delle canzoni le fai da solo". Stava ridendo di me".
Non c'è modo di sapere se il giudizio negativo di Carole King su Chrome Dreams abbia avuto un ruolo nella decisione di Young di accantonare l’album. Chrome Dreams potrà anche essere sparito, ma non è stato dimenticato. Young ne ha ripreso quattro brani per American Stars 'N Bars, poi ha riregistrato un'altra canzone per lo stesso album. Pocahontas e Powderfinger sono finite su Rust Never Sleeps, Captain Kennedy è spuntata su Hawks & Doves e Neil ha resuscitato Too Far Gone per il suo ritorno nel 1989, Freedom. Molto prima che iniziasse il percorso di recupero di album perduti e bootleg ufficiali del Neil Young Archive, Chrome Dreams si era fatto strada nel mercato dei bootleg, relativamente facile da trovare durante l'esplosione dei compact disc degli anni Novanta.
Oggi Chrome Dreams si presenta come uno degli album più forti di Young - e lo è - ma è anche curiosamente amorfo. Senza un'ancora, Chrome Dreams sembra quasi implorare di essere suddiviso in segmenti, eppure ogni interpretazione tremolante di questi brani familiari trae beneficio dall'essere ascoltata in ordine. Ciò che conta non sono le parti in sé, ma il modo in cui vengono assemblate: le connessioni, sia intenzionali che accidentali, sono ciò che dà carattere a un album. Chrome Dreams porta con sé una logica onirica che ammalia: i singoli momenti semplicemente non sono tali. Testimoniando ancora una volta che una buona sequenza di canzoni in un album può essere quasi un trucco magico.
(Pitchfork.com)

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