Musica pop

Quando i Beetles conquistarono il Sud America

No, non è un errore di battitura: nei ‘60 una band USA riuscì a ottenere una certa notorietà spacciandosi per i Fab Four. L’inganno durò poco

  • Ieri, 15:04
Beatles di cera

Quasi come gli originali

  • Imago / Dreamstime
Di: Babylon’s burning/RigA 

Ah, gli anni ’60...! Anni in cui tutto era possibile, tant’è che sono preceduti spesso dall’aggettivo “favolosi”, a sottolineare il fermento di quel decennio, fatto di progresso sociale e tecnologico, sospinto dal boom economico e da un’effervescenza creativa nella moda e nelle arti. Non mancarono i fatti tragici, ad esempio l’omicidio Kennedy, ma in generale il ricordo lasciato dai Sixties è positivo. E parlando di musica, qual era all’epoca il complesso più amato dai fan di tutto il mondo? Esatto, proprio quello: il quartetto di zazzeruti giovanotti inglesi che rispondeva al nome di Beatles.

Ispirati dalle melodie dei Fab Four, non furono pochi i ragazzi in giro per il globo che decisero di imbracciare gli strumenti ma soprattutto di farsi crescere i capelli (perché lo stile era comunque importante) per proporre al pubblico simpatici brani in stile simil-beatlesiano. Di questa pletora di imitatori, quattro raggiungeranno pure una certa notorietà, seppur effimera e guadagnata imbrogliando il pubblico.

Miami, prima metà degli anni ‘60. Nei locali cittadini si esibiscono gli Ardells, quattro ragazzotti che non si chiamano John Paul George & Ringo ma, più modestamente, Tom, Dave, Bill e Vic. A notarli è un impresario argentino di nome Rudy Duclòs, che ha in testa un’idea meravigliosa: cambiare il nome della band in Beetles così da cavalcare l’onda della Beatlemania che ormai impazza ovunque. 

I Beetles suonano musica come quella dei Beatles, si vestono e acconciano come i Beatles, sul palco si atteggiano come i Beatles. Ma i Beatles, quelli veri, lo sanno? Stando ai loro cloni a stelle e strisce sì e anzi, approvano: «Sono venuti a vederci suonare in un club a Miami» racconta Tom, il George Harrison della situazione, alla trasmissione tivù American Bandstand. «Ringo e Paul hanno ballato sulla nostra musica» rincara la dose Vic, il McCartney della Florida, per la crescente incredulità dell’intervistatore.

Duclòs ha un bel progettino: portare i quattro di Miami in tournée in Sud America, dimenticandosi di dire che non sono i Beatles originali ma solo degli entusiasti imitatori. In fondo, perché rovinare tutto così? È proprio in questo dettaglio che sta il succo dell’intera vicenda.

Il tour ha luogo nel maggio del 1964; lo sbarco dei Beetles in Sud America manda in confusione pubblico e media. Sulla stampa si afferma che stanno arrivando i famosi Beatles, e la loro apparizione alla tivù argentina manda in delirio i fan. I nostri, naturalmente, tacciono sulla loro vera identità continuando a godere dell’adorazione delle folle.

Fino a quando, dopo alcune esibizioni, i soliti guastafeste iniziano a sospettare che si tratti di un imbroglio: il loro repertorio non è quello dei Beatles ma robetta trascurabile (altro che She Loves Me e Can’t Buy Me Love!), e le loro facce non sono quelle degli originali. In più alcuni giornalisti argentini scoprono che i veri Beatles in quel momento se ne stanno placidi a Londra a fare le loro cose, ignari di quanto stia accadendo dall’altra parte del pianeta.

E così, una volta smascherato l’inganno, il successo dei Beetles si sgonfia. Una truffa che non avrà conseguenze gravi se non parecchia delusione tra i fan raggirati. Alcuni, invece, svilupperanno per la band un sentimento di tenerezza. Non sufficiente a salvarla dal naufragio: Tom Dave Bill & Vic se ne tornano a Miami con le pive nel sacco: cambieranno nome in The American Beetles per evitare grane con i veri Beatles, in seguito decideranno di ribattezzarsi The Razor’s Edge, ragione sociale con cui pubblicheranno un singolo nel 1966. Da lì le loro tracce si perdono nelle nebbie del pop.

Ah, i favolosi anni ’60! Un decennio in cui tutto era possibile. Anche fregare il pubblico con dei falsi Beatles.

03:25

Superfake a 7 note

Babylon’s burning 22.09.2025, 19:35

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