Musica italiana

Ruben Camillas: rischio è sentirsi vivi

Mettersi in gioco è una costante per l’artista pesarese, che con “Cuore?” ha riscritto il classico di De Amicis aiutato da un gruppo di lettori svizzero italiani

  • Oggi, 15:02
  • 2 ore fa
Vittorio Ondedei
  • Fiorenzo Aldebrandi
Di: Tra le righe/gapo 

Se a Ruben Camillas chiedessimo a proposito del rischio, molto probabilmente evocheremmo in lui sensazioni forti. Perché l’artista pesarese attorno a questo concetto ha costruito praticamente l’intera carriera: «Rischio inteso come affrontare le cose che non sono certe» spiega, «è come scoprire che nell’affrontarle si trova moltissimo piacere. Più che piacere, la sensazione di essere vivi. Per me è così e penso che per tutti sia così».

E un rischio non da poco Vittorio Ondedei (il suo vero nome) se l’è preso riscrivendo un classico della letteratura italiana come Cuore di Edmondo De Amicis. Al titolo originale ha aggiunto solo un punto di domanda, e pur seguendo fedelmente la struttura del testo deamicisiano racconta un’altra storia. «Riprende tutti i titoli del diario di Enrico, ma racconta una storia diversa. Alcuni personaggi hanno lo stesso nome, altri no» spiega e aggiunge: «È stato bello scriverlo perché lo facevo insieme a un gruppo di lettura in Ticino, tra Bellinzona, Ambrì e Arzo. Io scrivevo e loro leggevano. Questo significava anche perdere un po’ il controllo ma in una dimensione di fiducia, condivisione e gioco. Alla fine il ritorno è stato molto maggiore che scrivere da solo davanti al computer».

L’esperienza di Cuore? gli è servita anche per rafforzare la centralità del suo legame con la Svizzera italiana: «È una relazione reciproca, di attrazione e stima. In Ticino ho sempre trovato un pubblico e dei collaboratori stimolanti, divertenti, persone interessanti da cui imparare […] La mia esperienza è stata quella di avere sempre un pubblico attento, interessato e ballerino: gente che ascolta la musica senza preconcetti, godendosi il concerto e partecipando in tanti modi diversi» racconta Ondedei. 

Tornando al testo di De Amicis, il rapporto di Ondedei col libro è da sempre conflittuale: «Quando ho registrato un podcast per Rete Due ho scoperto che il libro non era nato con intenti negativi, come spesso si dice dagli anni ‘60 in poi. È un libro pieno di emozioni e di drammi, ogni due pagine qualcuno muore, si ferisce o perde il lavoro. È molto intenso e ho cercato di sintonizzarmi su queste emozioni».

24:11

Vittorio Ondedei - “Cuore!”

Vulcano 29.09.2023, 11:20

  • © Cristiana Depedrini
  • Daniel Bilenko

Anche la musica, per Ondedei/Camillas, è nata dal rischio. «A undici anni ho rotto un ginocchio. Tutti andavano al mare, io stavo lì da solo col mio gesso. C’era una chitarra che mia mamma mi aveva preso e che avevo sempre ignorato. Ho deciso di impararla. In un mese ho preso le basi. Il mio suono è rimasto essenziale e veloce: nasce tutto da una gamba ingessata».

Tra i suoi progetti più originali c’è il Teatrino dei tarocchi trasformati, presentato anche al Territori Festival di Bellinzona. «È un teatrino di 40 per 40 centimetri dove vanno in scena le carte dei tarocchi, che ho modificato con collage […] Al posto dell’Angelo, ad esempio, c’è una foca […] È un gioco per smuovere pensieri e parole, per modificarne anche l’uso usuale». Alla fine «diventa un gioco collettivo» perché «il pubblico che assiste può partecipare». Una volta, il gioco ha persino portato una persona a chiarire una relazione e a lasciarsi: «Le persone smuovono i pensieri facendo questo gioco» riflette Ondedei. 

Per Ondedei, alla base di ogni percorso resta la dimensione collettiva: «Io credo che le cose migliori mi vengano quando le faccio assieme ad altri. Condividere significa anche rischiare: cedere una parte dell’autonomia, ma correre il rischio di stupirsi di quello che l’altro fa. Ecco, per me questo è sostanziale».

Il prossimo appuntamento in Ticino sarà il 31 gennaio allo Studio Foce di Lugano: nel pomeriggio proiezione del film La leggenda di Zagor, dedicato a Mirco Bertuccioli (Zagor Camillas, scomparso nel 2020), e la sera concerto dei Crema, la band con cui presenterà in anteprima il nuovo album.

26:50

La parola del giorno: rischio

Tra le righe 26.09.2025, 14:30

  • Imago Images
  • Sarah Tognola e Neva Petralli

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