Da qualche anno, soprattutto in America e nel Regno Unito, i monumenti sono diventati il campo di battaglia della Cancel Culture. Le vite dei personaggi celebrati nello spazio pubblico sono sottoposte a un esame scrupoloso e, quando emerge qualche ombra, segue immediata la richiesta di rimozione, spesso sostenuta da proteste di piazza. E non stiamo parlando solo dei controversi generali sudisti nella Guerra di secessione americana; Cristoforo Colombo è stato accusato di genocidio, George Washington e Winston Churchill di razzismo.
E tuttavia, come spiega lo storico dell'economia Germano Maifreda, queste roventi polemiche sono anche l’ultimo episodio di una storia di lungo periodo. In ogni tempo le immagini, al pari dei testi scritti, sono state di volta in volta promosse, vietate, censurate. E se questo fenomeno è evidente a partire dalla Rivoluzione francese, e macroscopico nel Novecento, tuttavia le sue radici affondano almeno sino al tempo del tardo Medioevo, del Rinascimento, della Riforma e Controriforma. Per questo una migliore comprensione del contesto nel quale le immagini si formano, e del legame con il loro tempo, è parte ineludibile della nostra educazione a una cittadinanza più consapevole.
Germano Maifreda è professore ordinario di Storia economica all’Università degli Studi di Milano. I suoi lavori si concentrano sulla storia del disciplinamento sociale, delle minoranze e degli apparati repressivi. Tra i suoi libri più recenti, alcuni dei quali usciti in edizione inglese per Routledge: I denari dell’inquisitore. Affari e giustizia di fede nell’Italia moderna (Einaudi 2014), Io dirò la verità. Il processo a Giordano Bruno (Laterza 2018), L’eretico che salvò la Chiesa. Il cardinale Giovanni Morone e le origini della Controriforma (con Massimo Firpo; Einaudi 2019), Italya. Storie di ebrei, storia italiana (Laterza 2021). Per Feltrinelli Scuola è autore di manuali di storia per la scuola media e superiore.
Germano Maifreda, Immagini contese, Feltrinelli, 2022