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L'uomo invisibile

Molto più di un semplice film horror

  • 01.10.2020, 13:11
  • 14.09.2023, 09:26
03:22

L'uomo invisibile, la recensione di Michele Serra

RSI Cultura 01.10.2020, 13:03

Di: Michele Serra 

L'uomo invisibile è un classico Universal Monster in giro dal 1933, ma la versione 2020 diretta dal regista australiano Leigh Whannell è tutt'altro che usato sicuro riciclato, e a guardarlo in controluce contiene tutte le tendenze del cinema di quest'anno.

Le protagoniste femminili (finalmente) al centro
La protagonista è vittima del suo ex, un uomo violento che torna a tormentarla nella sua nuova forma invisibile: ecco servita un'enorme metafora cinematografica della violenza domestica, effettivamente invisibile alla società. Una violenza in cui chi abusa spesso cerca di manipolare la vittima, di sfruttare le sue debolezze per portarla a dubitare della sua sanità mentale, dei suoi ricordi, fino a negare persino che le violenze siano accadute. Quindi, L'uomo invisibile del 2020 parla di una donna: quale migliore rappresentazione plastica dell'era post-Me too?
La star che arriva dal piccolo schermo
A interpretare la protagonista – peraltro in modo magistrale – c'è Elisabeth Moss, già vista in serie televisive che riflettono sul ruolo femminile nella società, e sulle costrizioni che ancora subiscono le donne, come Mad Men e The Handmaid's Tale. Ormai a Hollywood le star nascono in tv.
L'horror, unica scomessa sicura al box office
Per Hollywood, il 2020 è l'anno delle chiusure, dei rinvii, dei conti in rosso. Ma è anche l'anno dell'horror: con i colossal inevitabilmente in attesa di tempi migliori, gli unici film che garantiscono un ritorno sicuro ai produttori sono proprio quelli del terrore, che costano (relativamente) poco e finiscono (quasi) sempre in attivo.
La paura, dalla fiction alla realtà
Che il pubblico abbia voglia di horror, è un fatto provato dalle ottime performance del genere in sala e sulle piattaforme di streaming. Ma perché guardare film horror, quando il mondo intorno a noi è diventato molto più spaventoso di un tempo? Forse perché esporsi volontariamente a fiction di questo genere significa farsi spaventare dalla fantasia, di per sé più sopportabile per la psiche umana rispetto alla paura di qualcosa di concreto. Così, come un vaccino, l'horror induce la paura in una forma attenuata, aiutandoci così a gestirla meglio nella vita reale. Almeno, la scienza è di questo avviso: secondo uno studio condotto dall'Università di Chicago durante la pandemia, le persone che amano i film horror tendono ad affrontare meglio le crisi, si sentono meno stressate dai possibili risultati e sono più resistenti quando si preparano ai momenti difficili.

Insomma per diversi motivi il simbolo, ma anche la sorpresa, di questa stagione cinematografica, è un horror. Che dal titolo non pare avere proprio nulla di sorprendente. E invece.

The Invisible Man (USA, 2020)
Regia: Leigh Wannell
Interpreti: Elisabeth Moss, Aldis Hodge, Storm Reid, Oliver Jackson-Cohen, Harriet Dyer, Benedict Hardie
Durata: 124'

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