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Come riconoscere i falsi, e altre storie sui Labubu (che in realtà sono femmine)

Le bamboline collezionabili create dall’artista di Hong Kong Kasing Lung sono diventate virali grazie a una strategia di marketing irresistibile. Oggi arricchiscono anche i reseller

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Labubu

  • Dushawn Jovic
Di: Virginia D’Umas 

Nel frenetico universo dei giocattoli virali, pochi sono riusciti a conquistare il pubblico come il Labubu. L’inquietante creatura di peluche ha raggiunto una fama travolgente, lasciando molti a chiedersi da dove provenga il suo incredibile successo. Labubu ha fatto il suo debutto nel 2015 all’interno della serie The Monsters dell’illustratore hongkonghese Kasing Lung, ispirata alla mitologia nordica. La serie include una galleria di personaggi stravaganti dai nomi bizzarri come Zigomo, Tycoco, Spooky, Pato e, naturalmente, Labubu.

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Il creatore dei Labubu, Kasing Lung, 2025

  • IMAGO / Newscom / SCMP

Con le sue orecchie a punta, il sorriso malizioso e nove denti seghettati, Labubu è un piccolo elfo noto per la sua natura dispettosa e imprevedibile. E forse non molti sanno che, nonostante il suo aspetto ambiguo, il mostriciattolo è una femmina! Dunque, d’ora in poi è il caso di declinarlo al femminile.

Dietro il successo dei Labubu

Labubu ha conquistato una notevole fanbase fin dal suo debutto, ma è nel 2019 che il fenomeno è esploso davvero, quando Kasing Lung ha firmato un’esclusiva con il colosso cinese Pop Mart - che nell’ultimo anno ha registrato un incremento delle vendite esponenziale, intorno al 400% - per la produzione di cosiddette blind-box: gli acquirenti scoprono quale versione della bambola ricevono solo aprendo la confezione, creando un effetto sorpresa che, insieme alla possibilità di trovare edizioni rare o limitate, accende l’entusiasmo e la voglia di collezionare. Così, in tutto il mondo, si formano lunghe file fuori dai negozi.

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Folla al Pop Mart di Shenzhen, Cina, 2025

  • IMAGO / Nexpher Images

La varietà di design, espressioni e colori diversi ha alimentato la passione dei collezionisti, con oltre 300 varianti ad oggi. Tra i prodotti più ambiti ci sono i ciondoli di peluche, che vengono usati come charms da borsetta, anche da star internazionali come Rihanna e Dua Lipa. La prima serie del genere, The Monsters - Tasty Macarons Vinyl Face Blind Box (V1), lanciata nell’ottobre 2023, propone figure con arti snodabili, ispirate ai dessert. Nel luglio 2024 è uscita la seconda serie, The Monsters - Have a Seat Vinyl Plush Blind Box (V2), con ciondoli in materiale più morbido e peloso, dotati di anelli tono su tono e tre diverse espressioni: occhi aperti, chiusi o sbattenti. Entrambe le serie includono edizioni normali ed extra rare, per solleticare i collezionisti.

Lafufu? No grazie: come riconoscere i falsi

Se trovare un Labubu originale è ormai diventata un’impresa, le imitazioni - alcune ben fatte, altre meno - sono invece sempre più diffuse. Ma come si fa a non cadere in una truffa?

Distinguere un Labubu originale da una copia - Lafufu, come da neologismo appena coniato dai fan - non è difficile, a patto di conoscere alcuni dettagli fondamentali.

Innanzitutto, mani e piedi devono essere completamente mobili e in grado di ruotare di 360 gradi. Inoltre, la “s” finale della parola “monsters” sul moschettone deve essere collegata direttamente alla testa del pupazzo.
Un altro elemento distintivo è il marchio posto sotto il piede, visibile solo con luce ultravioletta.

In più, il codice QR presente sull’etichetta interna e sul retro della confezione deve rimandare alla pagina ufficiale del servizio clienti del marchio.
Infine, attenzione al prezzo: I Labubu standard partono da circa 20 euro, mentre le edizioni limitate possono superare anche diverse centinaia di euro.

01:14

La Labubu-mania invade il mondo

RSI Info 23.05.2025, 19:42

Labubu e reselling

«Personalmente ho due Labubu, e non ne ho fatto una mania, ma un business. Anche se li trovo dei pupazzi simpatici, ciò che mi ha attirato di più è il fatto di aver percepito in tempo che sarebbero diventati virali anche qui da noi in Ticino, e di aver colto l’occasione durante il mio viaggio in Tailandia nel mese di febbraio per farne un’importante scorta», ha dichiarato la collezionista e reseller Jasmine Vassalli ai microfoni della RSI. Infatti, come lei tante altre persone hanno visto un’opportunità di business grazie ai mostriciattoli pelosi.

Labubu

Labubu è stata ispirata anche dalla mitologia nordica

  • Keystone (foto d'archivio)

Il primo acquisto fatto da Jasmine è stato di 120 pezzi, che è riuscita a trovare a Bangkok. Gli acquisti successivi sono arrivati tramite il sito ufficiale di Pop Mart, a cui la giovane ticinese si collegava alle 5 di mattina per potersi accaparrare due box da 6, il massimo consentito ad utente («Il sito andava in tilt ogni volta: solo al terzo tentativo sono riuscita a procedere con l’acquisto»).
La cacciatrice di Labubu possiede due dei pupazzi più rari ad oggi, uno della serie Macaron Vinyl Face e l’altro della Big Into Energy, entrambi praticamente introvabili. Ma il Labubu più raro in assoluto se l’è aggiudicato una ragazza che ha comprato dal primo stock di Jasmine: il Chestnut Cocoa, versione Secret (sempre dall’edizione Macaron).

A differenza di ciò che affermano in tanti, il fenomeno Labubu è tutt’altro che passato. Anzi, continua a crescere tra collezionisti, appassionati di moda e utenti social. La domanda è ancora altissima, i modelli rari raggiungono cifre da capogiro e il brand continua a collaborare con nomi importanti del mondo fashion, come Miu Miu, Jacob & Co e Uniqlo. Insomma, Labubu è ancora un trend forte nel 2025 - e se anche Madonna ne ha voluto uno sulla sua torta di compleanno, sembra essere destinato a restare sulla cresta dell’onda ancora per un po’.

16:29

Labubu mania

Alphaville 05.08.2025, 11:45

  • Keystone
  • Natascha Fioretti

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