Ambiente e sostenibilità

I piccoli ospiti non richiesti dell’orto

Afidi, lumache, ora anche il coleottero giapponese: una guida a come identificare gli insetti nell’orto

  • Ieri, 11:30
Coleottero giapponese (Popillia japonica)

Coleottero giapponese

  • iStock
Di: Emma Berger 

Spesso sottolineiamo l’importanza di preservare la biodiversità nei propri orti, per permettere a tutti gli organismi di prosperare e interagire da loro, aiutandosi. È chiaro però, che oltre agli insetti buoni che aiutano la crescita degli ortaggi, ci sono anche quelli che la ostacolano, per esempio mangiando le foglie o danneggiando la salute della pianta.

Ora che siamo ormai nel pieno dell’attività dell’orto, vediamo come identificare gli organismi che apportano benefici e quelli invece che potrebbero rovinarci il raccolto, e capiamo quali metodi si possono attuare per contrastarli.

Insetti dell’orto: quali sono nostri alleati?

Tra gli insetti di cui il lavoro per noi è un vantaggio ci sono ovviamente gli impollinatori, di cui fanno parte le api – domestiche e selvatiche - ma anche altri insetti come farfalle, coleotteri e vespe. Questi, trasportando il polline da un fiore all’altro, garantiscono la riproduzione di semi e frutta delle piante. Proprio per questo motivo, è una buona idea piantare anche fiori nel proprio orto, così da attirare questi insetti e favorire l’impollinazione.

Alcuni fiori come il tagete, il nasturzio o la calendula sono ideali per l’orto: oltre ad attrarre gli impollinatori, sono anche commestibili e allontanano i parassiti.

Anche i lombrichi sono dei preziosi alleati: contribuiscono infatti a fertilizzare la terra trasformando i rifiuti organici in humus, una sostanza ricca di nutrienti che si forma con la decomposizione di materiale organico. Inoltre, migliorano la struttura del terreno, scavando gallerie e aiutando così l’aerazione e il drenaggio. La lombricoltura è infatti l’allevamento di lombrichi per produrre humus e ottenere un fertilizzante naturale.

Fondamentali sono anche quegli insetti che svolgono un ruolo da antagonisti contro quelli nocivi. La coccinella in particolare si nutre di afidi, piccoli insetti neri o verdi che succhiano la linfa delle piante, e altri parassiti. Quindi, se le vedete sulle vostre piante, raccomandatevi di non prelevarle per lasciarle fare il loro lavoro.

Insetti indesiderati per l’orto: quali sono e come contrastarli

Chi ha a che fare con un orto sa bene che evidentemente non ci sono solo gli alleati, ma anche quelli nocivi. Tra foglie bucherellate e gambi infestati, le possibilità che questi insetti attacchino le nostre piante sono molte, specialmente se si sceglie di adottare una coltivazione biologica, senza l’utilizzo di insetticidi dannosi per l’ambiente o per gli insetti buoni.

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Il coleottero giapponese

L'ora della terra 13.07.2025, 09:05

  • IMAGO / Depositphotos

Tra questi troviamo i già citati afidi, le cimici, la mosca bianca e le lumache. Negli ultimi anni si è installato sul nostro territorio anche il coleottero giapponese (Popilia japonica), pericoloso perché infesta oltre cento tipi di piante, sia quando è allo stato larvale sia quando è adulto, causando molti danni. Inoltre, essendo estraneo al nostro habitat, non ha antagonisti che possono contrastarlo. È arrivato a fine giugno anche nei campi di Seminterra, a Gudo. Nel loro caso hanno tenuto sotto controllo le varie colture, «in particolare le barbatelle, di cui sono molto ghiotti», afferma Eric Vimercati, membro della Cooperativa agricola. Si possono anche acquistare delle trappole specifiche e il Cantone ha pubblicato una guida che illustra il loro funzionamento.

Tra gli insetti che ci recano problemi ci sono il grillotalpa e il fil di ferro, che si nutrono delle radici e dei tuberi di molti ortaggi, la dorifora, a cui piacciono le foglie delle melanzane, e le forbicette che invece si nutrono delle bacche.

Eric Vimercati, Cooperativa agricola Seminterra

Dov’è possibile, si possono rimuovere manualmente, come nel caso della dorifera e delle sue larve sulle melanzane. Se questo non è sufficiente, per combatterli ci sono alcuni antidoti casalinghi: nel caso delle lumache, per esempio, si possono tritare i gusci d’uovo e posizionarli attorno alle piante, così da creare una barriera protettiva. Con lo stesso principio, si può spargere anche la cenere di legna.

Altri trattamenti casalinghi sono per esempio l’olio di neem (un olio vegetale estratto dell’albero del nīm), che diluito e vaporizzato sulle piante può combattere i parassiti, o alcuni macerati per contrastare gli afidi, come quello di ortiche o d’aglio.

Non c’è una soluzione magica: noi cerchiamo di gestire la nostra superficie in modo da trovare un equilibrio generale, accettando delle perdite entro certi livelli. Rotiamo e diversifichiamo le colture, gestiamo la superficie favorendo i predatori naturali come gli uccelli, e attiriamo altri insetti predatori tramite la piantumazione di una siepe naturale e la gestione estensiva dei prati.

Eric Vimercati, Cooperativa agricola Seminterra

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