Curiosità e trend

L’arte della mixologia

Albori e curiosità sulla pratica raffinata del mondo dei cocktail, tendenza anche a casa nostra

  • 30 aprile, 11:30
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  • Foto di Bon Vivant su Unsplash
Di: AT/RSI Food 

La mixology è una pratica ricercata e complessa di miscelazione che punta a ricreare un’esperienza di degustazione nel mondo dei drink (alcolici e analcolici), in grado di coinvolgere tutti i sensi. I cocktail realizzati secondo questa filosofia vengono studiati e preparati da esperti mixologist che stanno al mondo dei cocktail come gli chef stanno all’alta cucina; per semplificare, infatti, potremmo dire che la mixology sia paragonabile alla cucina gourmet nel mondo del cibo.

Il mondo della mixology è sicuramente caratterizzato da grande ricercatezza di gusti, tecniche e uso delle materie prime, che portano a un continuo terreno votato alla sperimentazione. Anche un drink come un piatto, dunque, può diventare espressione di un territorio, come racconta Nicolò Rapezzi Head Of Mixology presso il Flamel dell’hotel Lugano Dante.

Mixologia

La pulce in cucina 01.04.2023, 12:00

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Flair bartending e la Mixology: le due scuole principali nel mondo della miscelazione

I modi per miscelare un drink sono tanti e ogni barman ha un suo stile, sono però due le scuole principali nel mondo della miscelazione: il Flair bartending e la Mixology.

Il Flair bartending - tecnica in voga fino agli anni 2000 - è quello stile caratterizzato da movenze acrobatiche e mosse veloci, che punta allo spettacolo del momento di preparazione del drink, coinvolgendo il cliente grazie alle acrobazie, senza puntare però troppa attenzione sulla qualità e ricercatezza di ciò che si serve nel bicchiere.

Al contrario, la mixology, si basa su movenze lente, studiate e calibrate, portando il cliente in una dimensione più concettuale e raffinata, e trattando il drink come un piatto di alta cucina, per il quale sono state selezionate e studiate materie prime, ricette e curata la qualità sotto più punti di vista.
Il mixologist è colui che prima studia gli ingredienti per nuove miscelazioni dettate da abbinamenti e gusti ricercati, per poi arrivare al cliente raccontando una storia attraverso il drink e consigliando la giusta modalità di degustazione e di abbinamento a piatti, se si sta facendo un aperitivo o cenando.
Una vera e propria arte che ha preso piede nell’ultimo decennio, ispirandosi anche alle atmosfere vintage dei locali speakeasy del Proibizionismo.

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  • Foto di Artem Pochepetsky su Unsplash

Storia della mixology: come nasce quest’arte

Il mondo della mixology, lo abbiamo detto, si basa su precisione, tecnica e ricerca, per questo la rivoluzione industriale è il periodo in cui quest’arte ha iniziato a diffondersi, quando le pratiche di distillazione degli alcolici avevano raggiunto un certo grado di perfezionamento. Il padre di questa disciplina, dai più, è riconosciuto in Jerry Thomas, ribattezzato “Il professore”, barista di New York della seconda metà dell’Ottocento, conosciuto nell’ambiente per le sue abilità da chimico nel mixare ingredienti per la creazione di drink. Sempre a lui si deve il manuale del barista perfetto The Bar Tender’s Guide. How to mix Drinks”, scritto nel 1862 e ancora oggi considerato la bibbia della mixology.

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  • Foto di Emily Andreeva su Unsplash

La mixology e l’approccio gastronomico dei cocktail

La tendenza, in questo settore, è sempre più verso un approccio gastronomico marcato e simile al mestiere degli chef nell’alta cucina: il bartender è legato alla ricerca di ingredienti freschi, genuini, da miscelare per tornare a ricette semplici ma con un tocco sofisticato.

Questa tendenza la spiega bene Nicolò Rapezzi, mixologist delle nostre zone che anche attraverso il cocktail lavora per promuovere un territorio, le sue materie prime e le sue storie.

Nel laboratorio del mixologist

La pulce in cucina 20.04.2024, 12:05

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