Oggi lo iodio nel sale è così comune che quasi non ci accorgiamo della sua presenza. Prima che il sale venisse iodato, però, circa un centinaio di anni fa, moltissimi svizzeri erano afflitti da malattie misteriose. Un terzo dei giovani soffriva di gozzo e, in alcune aree, un bambino su dieci nasceva con gravi disabilità, bassa statura o con problemi di udito. Heinrich Hunziker, un medico di Adliswil, a inizio secolo, correla la comparsa di queste malattie con la carenza di iodio.
Lo iodio è fondamentale per il nostro organismo perché regola la funzione tiroidea. Una carenza di questo elemento può causare alcune gravi patologie che vanno dall’astenia, al gozzo, fino al cretinismo.
In nessun altro Paese queste patologie erano così diffuse e il perché è da ricercare nel suolo svizzero povero di iodio, che rende l’assorbimento attraverso cibi o bevande insufficiente.
Nel corso dei millenni, lo iodio presente nel sottosuolo è stato gradualmente dilavato dallo scioglimento dei ghiacci che ricoprivano le Alpi svizzere e l’Altipiano centrale durante l’ultima era glaciale.”
Grazie all’idea di Hunziker, dal 1922, su incarico delle autorità, le saline svizzere iniziano ad aggiungere ioduro di potassio al sale da cucina in modo da garantire alla popolazione un apporto sufficiente di iodio. La Svizzera diventa così il primo Paese a introdurre la iodazione completa del sale. Questo intervento contribuisce alla diminuzione delle malattie da carenza di iodio.
Oggi la iodazione del sale fa parte del programma sanitario globale dell’OMS e dell’UNICEF.
L’aggiunta di fluoro
L’idea di aggiungere il fluoro al sale da cucina risale, invece, al 1950. Una precauzione per combattere la carie, visto che il fluoro rafforza lo smalto dei denti.
Abbiamo ancora carenze?
In Svizzera, la legge sugli alimenti stabilisce con precisione in che forma e in quale quantità iodio e fluoro possono essere presenti. In caso di cambiamenti nel fabbisogno della popolazione, le autorità chiedono alle saline svizzere di adeguare la loro produzione. Ogni cinque anni l’USAV - Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria - controlla lo stato dello iodio di bambini in età scolare e donne in gravidanza.
I consigli dell’ufficio federale per assumere una quantità sufficiente di iodio:
- usare una quantità moderata di sale, ma sempre iodato.
- Controllare tra gli ingredienti che gli alimenti trasformati contengano sale da tavola iodato. In Svizzera, un’importante fonte di iodio nell’alimentazione quotidiana è il pane: infatti l’86 % delle panetterie in Svizzera utilizza sale iodato.
-Variare la propria alimentazione e consumare alimenti che contengono naturalmente iodio come pesce e frutti di mare. Se l’alimentazione animale è arricchita di iodio, anche il latte, i latticini e le uova sono una buona fonte di iodio.
- In gravidanza e durante l’allattamento assicurarsi di seguire una dieta con sufficiente apporto.
- Per i vegetariani e i vegani è particolarmente importante privilegiare il sale iodato perché molti prodotti sostitutivi del latte non contengono iodio. Le alghe sono fonti di iodio, ma dovrebbero essere consumate con moderazione per non causare un iperdosaggio non salutare.
TopSuisse alle Saline Svizzere a Bex
TopSuisse 09.11.2024, 15:00
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