Si chiama semplicemente Domani e ragiona sulle sfide che attendono l'umanità nei prossimi decenni.
Partendo da uno studio americano che postula un collasso della popolazione umana di qui a qualche decennio, i giovani cineasti francesi Cyril Dion e Mélanie Laurent (la protagonista del tarantiniano Bastardi senza gloria) si sono messi in cammino alla ricerca di esempi di virtù, modi nuovi e insospettabili di vivere e agire in maniera sostenibile, collaborativa, utile alla comunità.
Nel loro viaggio hanno incontrato esperti e appassionati in vari campi, tracciando cinque macrocategorie che toccano l'agricoltura, l'energia, l'economia, la democrazia e l'istruzione.
Fin qui niente di strano, il classico documentario ecologista, ma quello che è successo dopo dice probabilmente che la materia è stata trattata in maniera dirompente e coinvolgente.
In Francia il film ha sbancato il botteghino, portando in sala più un milione di spettatori. In Svizzera - fatte le debite proporzioni - è andata allo stesso modo: in Romandia il film è rimasto nella top-10 per quattro mesi filati e ha avuto 100mila spettatori, che contando anche la Svizzera tedesca sono diventati quasi 150mila.
A Lugano l'anteprima del film Domani organizzata da Rete Uno
Il perché di tanto successo è probabilmente sintetizzabile nella grande capacità di mostrare esempi coinvolgenti, curiosi, inaspettati, ma anche nello spirito positivo e coinvolgente che gli autori sono riusciti a dare al loro viaggio cinematografico.
Nella Svizzera italiana il film è stato presentato in anteprima l'11 ottobre 2016 e il riscontro di pubblico è stato simile a quello delle altre regioni.
MZ