In seguito alla digitalizzazione, le persone sono sempre reperibili. Dalla famiglia e dagli amici, ma anche per lavoro: tramite email, WhatsApp o Teams, i dipendenti sono sempre raggiungibili. Secondo un sondaggio di Travailsuisse, il 60% degli impiegati lavora occasionalmente durante il tempo libero, sottolinea SRF.
Una situazione che va a interrompere ed erodere i momenti di risposo, portando a un aumento dello stress legato al lavoro, come rilevato dal sondaggio “Svizzera, come stai?”
Una situazione riconosciuta anche dal Consiglio federale: “Alla luce degli attuali mezzi di comunicazione che consentono ai lavoratori di essere reperibili 24 ore su 24, aumenta il rischio di confusione tra tempo di lavoro e tempo libero” si legge in un messaggio alla Commissione dell’economia del Consiglio nazionale, che sta lavorando per rendere più flessibili le regole sul telelavoro. Il progetto prevede che il lavoro da casa si svolga entro un arco di 17 ore, anziché 14 come oggi, mentre periodo minimo di riposo dovrebbe essere ridotto da undici a nove ore. Per compensare questa liberalizzazione, una maggioranza della Commissione propone di sancire il diritto dei lavoratori a non essere reperibili nel tempo libero.
Il Governo è favorevole a iscrivere esplicitamente nella Legge sul lavoro il diritto a essere irreperibili, anche se già oggi viene implicitamente applicato. Dovrebbe quindi essere inserito il seguente articolo: “Durante il riposo giornaliero, le pause e la domenica, il lavoratore ha diritto di non essere reperibile al di fuori del tempo di lavoro convenuto”. Un diritto che dovrebbe valere per tutti i dipendenti.
Greta Gysin, consigliera nazionale dei Verdi e presidente del sindacato, chiede da tempo delle regole in questo senso ed è quindi soddisfatta dalla proposta del Consiglio federale, mentre critica l’estensione a 17 ore del periodo per il telelavoro.
I datori di lavoro ritengono invece superflua una regolamentazione esplicita. Già oggi, sostiene Daniella Lützelschwab dell’Unione svizzera degli imprenditori, esiste una protezione dalle chiamate durante il periodo di riposo giornaliero. Ritiene problematica la proposta del Consiglio federale di estendere il diritto alla non reperibilità all’intero tempo libero dei lavoratori. In tal modo, sottolinea, i datori di lavoro non potrebbero più contattare i propri dipendenti non appena lasciano l’ufficio. Ad esempio, nel caso in cui si debba trovare rapidamente un sostituto per un lavoratore malato. “Di conseguenza, le aziende dovrebbero introdurre pianificazioni alternative con costosi servizi di reperibilità”, critica Lützelschwab.
Le priorità nel mondo del lavoro oggi (3./5)
In altre parole 21.05.2025, 08:18
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