La Svizzera, negli ultimi anni, ha vissuto estati con lunghi periodi senza pioggia, seguite improvvisamente da violenti temporali. Quando si verificano questi eventi meteorologici estremi, grandi quantità d’acqua si riversano rapidamente nell’ambiente, causando talvolta inondazioni. L’acqua piovana potrebbe però essere riciclata per l’irrigazione dei giardini, per i WC o la lavatrice, evitando così l’uso di acqua potabile, rileva RTS.
Il consigliere nazionale del Centro, Benjamin Roduit chiede al Consiglio federale di adottare misure per incoraggiare proprio questa pratica. Il vallesano ha presentato una mozione che incarica il Governo di studiare modi per sostenere finanziariamente i privati e i Comuni che investono in impianti per il recupero dell’acque piovana.
Il recupero dell’acqua piovana (La Matinale, RTS, 21.07.2025)
Il cofirmatario, il consigliere nazionale socialista vallesano Emmanuel Amoos, ritiene utile dare una mano a coloro che fanno lo sforzo di investire nella raccolta della pioggia, perché “è sempre un litro d’acqua non consumato, con un costo minore per la collettività”.
Sovvenzioni comunali o federali
Questi aiuti esistono già in alcuni Comuni, come nel caso di Leytron, in Vallese, che affronta problemi idrici e offre un sostegno agli investimenti. Secondo la mozione, un impianto completo costa tra i 6’000 e i 9’000 franchi. In tre anni, il Comune ha concesso una decina di sovvenzioni, ma vedrebbe con favore che in futuro arrivassero da Berna.
Anche Losanna sovvenziona i privati che recuperano l’acqua piovana per l’irrigazione dei giardini, ma le autorità sono scettiche sull’effettivo impatto della misura. “Le grandi sfide in termini di gestione dell’acqua, infiltrazione e recupero dell’acqua non sono necessariamente da cercare in approcci individuali, ma a livello di agglomerato”, dichiara Pierre-Antoine Hildbrand, municipale responsabile per l’acqua.
Secondo lui, le esigenze variano a seconda del tipo di località e dell’ambiente. L’assegnazione di una sovvenzione dovrebbe quindi rimanere una decisione comunale, sostiene il municipale losannese.
Emmanuel Amoos, invece, ritiene che l’impulso debba venire dalla Confederazione: “Se c’è un’iniziativa da parte della Confederazione, come spesso accade, ci sarà un effetto domino: i Cantoni inizieranno a prendere in considerazione questa idea e anche i Comuni”.
L’esempio della cooperativa Le Bled a Losanna
Nata su iniziativa dello studio TRIBU Architecture, la cooperativa sociale di abitanti Le Bled, situata nel quartiere delle Plaines-du-Loup a Losanna, ha già adottato il sistema di recupero dell’acqua.
La cooperativa Le Bled (La Matinale, RTS, 21.07.2025)
I 77 appartamenti dell’edificio sono dotati di un impianto che consente di raccogliere l’acqua piovana per l’irrigazione delle piante sui balconi e dell’orto comune. Circa 280 abitanti non utilizzano quindi acqua potabile per innaffiare i loro giardini, il che è interessante in termini di risparmio idrico.
“È anche acqua che non va direttamente nelle fognature ed è un modo per fare una ritenzione ancora più lenta di un tetto verde”, aggiunge Alvaro Varela, socio dello studio TRIBU Architecture.

L’acqua (1./10)
Alphaville: le serie 21.07.2025, 12:30
Contenuto audio