Una falciatrice elettrica e autonoma in grado di affrontare i pendii più ripidi: è questo l’obiettivo dell’Altatek di Tenna, che collabora con la Scuola universitaria professionale dei Grigioni allo sviluppo del robot chiamato “Amea”.
La falciatura dei terreni più scoscesi non è solo un lavoro faticoso per i contadini di montagna, ma può rivelarsi anche pericoloso. L’idea di affidare il lavoro a un robot è venuta a Thomas Buchli, quando si è reso conto che sui pendii più ripidi era praticamente aggrappato alla falciatrice e si è chiesto: “Perché la macchina non dovrebbe fare da sola questo lavoro?”
Con un amico elettromeccanico ha quindi fondato l’azienda che dal 2021 lavora sui prototipi di Amea, che grazie al motore elettrico permetterebbe anche di ridurre le emissioni.
“Amea” al lavoro (Telesguard, RTR, 08.09.2025)
Una delle particolarità della falciatrice è la capacità di spostare il proprio peso, che la rende capace di lavorare sui pendii più scoscesi in tutta sicurezza. Il robot è anche in grado di identificare gli ostacoli sul suo percorso e evitarli autonomamente.
Un progetto sostenuto dal Cantone
Il progetto viene sostenuto dal Cantone con un contributo di 362’400 franchi nel quadro del programma GRdigital, che promuove la trasformazione digitale nei Grigioni. Thomas Roffler, presidente dell’Associazione degli agricoltori grigionesi, è colpito dal robot: “L’agricoltura grigionese è sempre orientata all’innovazione. Sono sicuro che ci saranno contadini nel Cantone che lo compreranno”. Vede come grandi vantaggi soprattutto la sicurezza sui terreni ripidi e la possibilità di evitare incidenti.
Diverse sfide all’orizzonte
Nonostante l’inizio promettente, ci sono ancora diverse sfide da affrontare. “La più grande al momento è il finanziamento”, spiega Buchli. Anche gli ostacoli giuridici per il funzionamento autonomo devono ancora essere chiariti. La startup prevede un prezzo tra 50’000 e 100’000 franchi per macchina. Tuttavia, ci vorranno ancora alcuni anni prima che il mercato sia maturo.
Buchli rimane ottimista: “Forse tra cinque o sei anni saremo di nuovo qui e potremo dire: c’è un’azienda che può farlo”. Non sarebbe solo l’agricoltura di montagna grigionese a poter approfittare di Arnea. La startup vede anche un potenziale per l’utilizzo lungo le linee ferroviarie o nei parchi fotovoltaici e l’invenzione grigionese potrebbe essere applicata ben oltre i confini cantonali.
Collaborazione con la SUP Grigioni
Un ruolo centrale nello sviluppo del robot lo gioca la Scuola universitaria professionale dei Grigioni. Si occupa della direzione operativa del progetto e sviluppa ulteriormente il modello di business, compresa la commercializzazione della falciatrice. “L’obiettivo è di vendere la macchina inizialmente solo nei Grigioni, e in una seconda fase ampliare il mercato anche in altre regioni alpine, anche all’estero”, spiega Tanja Ospelt, collaboratrice scientifica della SUP Grigioni.

RG.07.00 del 05.09.2025 La corrispondenza di Alessio Veronelli
RSI Info 05.09.2025, 06:59
Contenuto audio