Economia e Finanza

Crolla l’utile della Posta che prevede 100 licenziamenti

Il risultato di esercizio del primo semestre è “significativamente più basso”, afferma il Gigante giallo - Entro il 2026 tagli nelle unità centrali - Syndicom: “Inaccettabile”

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Continua l'emorragia agli sportelli

  • Keystone
Di: Spi 

Primo semestre dell’anno da incubo per la Posta che prevede circa 100 licenziamenti e aumenti dei prezzi. Nei primi sei mesi l’utile dell’azienda, pari a 74 milioni di franchi, è sceso del 44% rispetto all’anno precedente. Il risultato d’esercizio (EBIT) con 118 milioni segna il 29% in meno (mentre il fatturato è diminuito del 4,9% a 3,62 miliardi).

“I motivi principali - si legge in una nota - sono da ricercarsi nel persistente calo dei volumi delle lettere, dei giornali e delle operazioni allo sportello e nell’aumento dei costi. Nonostante il contesto difficile in cui opera, la Posta ha una situazione finanziaria solida”.

“La Posta continua a poggiare su basi finanziarie solide ed è in grado di autofinanziare il servizio universale e le sue prestazioni. Ciononostante, il risultato mette in luce le sfide strutturali nel core business e i costi che ne derivano”, afferma Björn Walker, responsabile Finanze ad interim della Posta.

L’azienda afferma che le esigenze in continua evoluzione della clientela privata e delle PMI sono al centro dell’attenzione. Per questo motivo si prevede di riorganizzare le unità centrali di RetePostale entro il 2026. “La riorganizzazione prevista potrebbe richiedere fino a 100 disdette e 20 disdette causate da modifica del contratto di lavoro (adeguamenti contrattuali)“. La Posta, afferma di voler puntare a “un’attuazione il più possibile socialmente sostenibile”. Le decisioni definitive seguiranno al termine della procedura di consultazione a fine settembre. 

Sindacati sul piede di guerra

Syndicom, in una presa di posizione, ha denunciato la misura come “inaccettabile”. “Una politica del personale inadeguata non deve essere perseguita a spese dei dipendenti”, afferma il sindacato.

“La Posta pianta in asso fino a 100 dipendenti di RetePostale”, afferma invece Transfair. Il sindacato, in una nota, censura anche il fatto che “più della metà dei posti di lavoro saranno rioccupati, ma con personale esterno. In altre parole: la Posta sembra considerare inadeguato il proprio personale”. Questa, secondo Greta Gysin, consigliera nazionale e presidente di transfair, “è una prova d’incapacità per lo sviluppo del personale della Posta». 

Più pacchi e digitale, meno lettere

Nel primo semestre il mercato dei pacchi in Svizzera è tornato a crescere, per la prima volta da tre anni, e il volume di invii gestiti dalla Posta è aumentato del 3,4%. Tuttavia, nello stesso periodo i volumi delle lettere hanno subito un’ulteriore riduzione del 4,9%.

Allo stesso tempo, la clientela utilizza sempre di più le offerte digitali della Posta, come la app, che infatti registra un aumento dei download: se nel 2019 si contavano ancora 2 milioni di download, nel giro di cinque anni tale cifra è raddoppiata, toccando quota 4,4 milioni alla fine del 2024. 

PostFinance invece cresce

Nel primo semestre del 2025 PostFinance ha conseguito un risultato d’esercizio di 135 milioni di franchi, ovvero 40 milioni in più rispetto all’anno precedente. I ricavi d’esercizio sono scesi di 181 milioni di franchi, attestandosi a 814 milioni. Il recente abbassamento dei tassi allo 0% da parte della Banca nazionale svizzera si ripercuote negativamente sulle aspettative di futuri proventi da interessi.

02:30

Posta, nessuna riduzione del servizio universale

Telegiornale 13.08.2025, 20:00

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