ll Gruppo per una Svizzera senza Esercito (GSsE) ha depositato questa mattina alla Cancelleria federale l'iniziativa popolare “Sì all'abolizione del servizio militare obbligatorio” che è stata sottoscritta da 107'280 persone.
Per i promotori è giunto il momento di “sopprimere questo residuo della guerra fredda”, liberando così risorse finanziarie da impiegare nelle sfide alle quali la Svizzera e il mondo sono confrontati. Il GSsE precisa che l'iniziativa concerne soltanto l'art. 59 della Costituzione, che impone l'obbligo di leva, ma non quello precedente, che introduce il principio dell’esercito di milizia. L'accettazione dell'iniziativa, spiega un comunicato del GSsE, si tradurrà quindi in un esercito di milizia volontario, cosa diversa da uno di professionisti.
Gli iniziativisti insistono poi sulla crisi del servizio militare obbligatorio come dimostrato dalla ridotta quota, il 30%, di coscritti che completa il percorso militare e dal numero elevato di giovani che, con la soppressione dell'esame di coscienza un anno e mezzo fa, scelgono il servizio civile. A giudizio del GSsE l’iniziativa fornirà la base costituzionale necessaria alla creazione di un servizio civile volontario e aperto a tutta la popolazione.