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È finita l’era dei “Mi Piace”?

Dopo anni di “bulimia di contenuti”, l’ex influencer Federica Micoli ospite a Il Faro spiega perché sempre più persone scelgono di disconnettersi dai social

  • Oggi, 05:48
  • 2 ore fa
Sono i giovani, finora il cuore pulsante del sistema social, i primi a dire basta
08:43

Il Faro: Non ci piace più

Telegiornale 01.11.2025, 20:00

  • iStock
Di: Il Faro-Gianmaria Giulini/gfont 

Per anni abbiamo raccontato le nostre vite online. Oggi, però, sempre più persone scelgono di allontanarsi dai social network. L’interesse per le piattaforme nate per farci condividere e incontrare è in calo in decine di Paesi. Giovani e adulti postano sempre meno, trascorrono meno tempo online e cercano spazi più autentici. Ne ha parlato al Faro Federica Micoli – autrice, imprenditrice ed ex influencer – che ha vissuto in prima persona questa trasformazione.

“Durante il Covid c’è stata una vera e propria bulimia di contenuti”, racconta Micoli, “è lì che ho capito che mi stavo facendo dirigere dall’algoritmo. Era tutto troppo.” Secondo lei, il declino era inevitabile: dopo l’entusiasmo iniziale e il picco della pandemia, dal 2022 si è iniziato a desiderare di vivere più “fuori”, offline.

Sono i giovani, finora il cuore pulsante del sistema social, i primi a fare un passo indietro: postano sempre meno, tagliano addirittura il tempo online. Perché? Micoli suggerisce che forse “hanno solo capito prima di noi e meglio di noi, che non serve più esserci sempre per contare qualcosa”, che la costante presenza ha perso valore proprio “nel momento in cui è diventata una costante per tutti”.

Queste piattaforme, nate per farci parlare tra noi, oggi mostrano soprattutto contenuti che ci tengono incollati allo schermo: video estremi, post tutti uguali, spesso generati dall’intelligenza artificiale. “Nel momento in cui hanno smesso di essere luoghi d’incontro e sono diventati solo vetrine per ostentare, per me si è rotto qualcosa.” Sempre meno persone usano infatti i social per comunicare con gli amici, sempre più per guardare gli altri. Un comportamento spinto, secondo Miccoli, dalla FOMO – la paura di perdersi qualcosa – e dall’abitudine. “Guardare è più facile che parlarsi davvero: osservare non espone, non mette in discussione.”

Da ex influencer, lei sa bene cosa significa essere soggetti all’algoritmo: “C’è stato un momento in cui ne ero schiava, dovevo esserci per forza, mostrare aspetti intimi, perfino quando non avevo voglia”. Questo lavoro, nonostante gli innegabili privilegi, porta con sé un impatto psicologico forte. Per questo a chi sogna di intraprendere la sua strada consiglia di partire “con i piedi per terra e la consapevolezza che tutto scorre veloce”, perché “se non si ha la capacità di correre alla stessa velocità dei social… è praticamente impossibile sopravvivere”.

In conclusione, per Micoli, il calo dell’uso dei social non è una perdita, ma un’opportunità: “Togliergli il potere di riempire ogni pausa ci restituisce tempo per vivere davvero. Il punto non è stare meno online, ma stare meglio altrove”.

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