“Bisogna puntare subito a una pace negoziata con la Russia”. Lo sostiene il senatore repubblicano degli Stati Uniti, James David Vance - molto vicino a Donald Trump, tanto da essere nella rosa allargata dei possibili vice dell’ex presidente se dovesse essere eletto per la seconda volta - che spiega anche perché si oppone a nuovi aiuti militari americani all’Ucraina. Alla Conferenza per la sicurezza di Monaco, lo ha avvicinato Benjamin Luis, collega della RTS.
RG 12.30 del 19.02.2024 - Intervista a James David Vance
RSI Info 19.02.2024, 16:05
Contenuto audio
“In Ucraina – prosegue Vance – ci vuole una pace negoziata. Certamente non soddisferà nessuno, ma significherà che la guerra si è conclusa. Ripeto, anzitutto è necessario un accordo negoziato e ciò quasi certamente significherà che l’Ucraina dovrà fare delle concessioni territoriali. E di questo nessuno di noi sarà contento. Ma i russi credo dovranno fornire delle garanzie di sicurezza. E sono sicuro che nemmeno loro saranno contenti. Inoltre gli Stati europei della NATO dovranno diventare più autosufficienti, così da riuscire a fornire una maggiore deterrenza alla Russia. Alla fine si arriverà qui. E allora la domanda che mi pongo è la seguente: “Quanti ucraini verranno uccisi prima di arrivare a questa soluzione?””
Lei quindi non pensa che l’Ucraina, con il sostegno degli alleati occidentali, possa vincere questa guerra?
“I limiti fondamentali sono la disponibilità di soldati e quella di munizioni. L’Occidente non produce abbastanza munizioni per sostenere una lunga guerra. E l’Ucraina non ha abbastanza uomini per sostenere una guerra a tempo indeterminato. Dobbiamo essere realistici su ciò che può essere utilizzato”.
E se la Russia, dopo aver ottenuto concessioni territoriali in Ucraina, dovesse avanzare pretese anche su altri territori in Europa, come ad esempio gli Stati baltici?
“Se l’Europa continuerà a rifiutarsi di assumere un ruolo autosufficiente nella propria difesa, alla fine sarà attaccata, indipendentemente da ciò che fanno o faranno gli Stati Uniti. Questa è la realtà. Questo è ciò che stiamo cercando di farvi capire. Noi stiamo dicendo che gli Stati Uniti non possono più essere i poliziotti del mondo. Quindi l’Europa dovrà armarsi di più per difendere i propri territori”.