Gli elettori cechi votano venerdì e sabato per le elezioni legislative che potrebbero segnare il ritorno al potere dell’ex primo ministro Andrej Babis, in testa nei sondaggi ma non certo di ottenere la maggioranza. I seggi elettorali sono aperti dalle 14 alle 22 ora svizzera di venerdì, poi di nuovo sabato dalle 8 alle 14. I risultati sono attesi sabato in serata. Circa 8,4 milioni di cittadini sono chiamati alle urne per scegliere fra 26 partiti - di cui sette potrebbero superare la soglia del 5% ed entrare in Parlamento - e quasi 4’500 candidati, 22 per ogni seggio disponibile.
A 71 anni, il miliardario Babis, nato in Slovacchia, aspira a riprendere le redini del Paese che ha guidato dal 2017 al 2021, promettendo maggiore giustizia sociale e la fine degli aiuti all’Ucraina. Finora, il Paese dell’Europa centrale con 10,9 milioni di abitanti, membro dell’Unione Europea e della NATO, ha sostenuto Kiev e accolto oltre 500’000 rifugiati ucraini, di cui 300’000 vivono ancora in Cechia, un record in rapporto alla popolazione. Questo alimenta le critiche di molti elettori contro il governo di coalizione di centrodestra guidato da Petr Fiala, accusato di aver trascurato i problemi interni. Secondo un’analisi dell’istituto di ricerca PAQ, un terzo delle famiglie ceche vive peggio oggi rispetto alle precedenti elezioni.
Con circa il 30% delle intenzioni di voto, il movimento ANO (“Azione dei cittadini insoddisfatti”, “SÌ” in ceco) di Babis precede la coalizione di governo “Insieme” di Fiala (20%). Formato nel 2021, l’esecutivo attuale comprende anche il partito centrista STAN (circa 12% nei sondaggi), mentre i Pirati, accreditati del 9%, lo hanno lasciato nel 2024. Tuttavia, anche insieme, queste formazioni hanno poche possibilità di ottenere nuovamente una maggioranza stabile alla Camera. Hanno escluso però un’alleanza con Babis.
Gli avversari del favorito dei sondaggi lo accusano di confondere gli interessi della Repubblica Ceca con quelli del suo gruppo chimico e alimentare. Babis, settima fortuna del Paese secondo Forbes con 3,9 miliardi di dollari, deve essere giudicato per frode sui sussidi europei, per oltre due milioni di dollari. Tra i suoi potenziali alleati figurano il movimento di estrema destra SPD, accreditato del 12% dei voti, una lista chiamata “Voce degli automobilisti” e una coalizione di sinistra radicale che non è sicura di superare la soglia del 5%.
Il presidente della Repubblica Petr Pavel, indipendente eletto nel 2023 contro Babis, ha lasciato intendere che potrebbe avere difficoltà a nominarlo primo ministro, e vuole garantire il futuro del paese nell’UE e nella NATO. La legislazione ceca è stata inasprita per impedirgli di guidare contemporaneamente la sua compagnia Agrofert e il governo, come richiesto dalla Commissione europea.
Notiziario delle 16.00 del 03.10.2025